La Rabatana di Tursi come Betlemme, con il presepe vivente nelle sere del 26-27-28 dicembre

Cultura
Foto De Luca, edizione 2015

Quello di Tursi è uno dei grandi  presepi viventi in Basilicata. Si è consolidato e arricchito negli anni e festeggia la sua  sedicesima edizione, ancora una volta nel suggestivo scenario della Rabatana, all’interno del più antico e ultra millenario borgo di Tursi (MT), nei giorni 26-27-28 dicembre. Ben cento i figuranti, tutti in costume rigorosamente curati, per la riproposizione scenica della Natività negli angoli più suggestivi del rione a forte caratterizzazione arabo-saracena e affacciato sui calanchi. Si animeranno così i luoghi cari alla memoria, al vissuto e alle liriche del grande poeta dialettale tursitano Albino Pierro (Tursi 1916 – Roma 1995), candidato negli anni Ottanta al premio Nobel della Letteratura. La rappresentazione vivente della natività, la più bella festa della cristianità nel mondo, è sostenuta anche dall’idea di far rivivere qui i personaggi del presepe in pietra (prima metà  del XVI sec.), di Altobello Persio da Montescaglioso, custodito nella cripta della chiesa rabatanese di Santa Maria Maggiore, dove si venera la Madonna dell’Icone.

L’evento è organizzato dalla locale Pro Loco, con il patrocinio dei Parchi Letterari Italiani e della Società Dante Alighieri, in collaborazione con la Parrocchia Cattedrale “Maria SS. Annunziata” e con l’Amministrazione Comunale di Tursi. Che ha istituito un servizio navetta gratuito per i visitatori, partenza dalle ore 16,30, dalla piazzetta Fratelli Conte, in viale Sant’Anna, per raggiungere in sicurezza e ordinatamente la Rabatana, perla preziosa del territorio tursitano, in grado di evocare l’incanto della Betlemme di duemila anni fa, offrendo anche pace e serenità a quanti lo visiteranno, nel segno del Natale. Ma l’appuntamento è sempre utile per rinverdire  la memoria della Rabatana, costretto all’abbandono da un provvedimento del 1972 della Giunta Regionale, che ordinò il forzato trasferimento degli abitanti nella parta bassa e nuova del paese, causando un progressivo spopolamento, senza che mai il patrimonio edilizio fosse poi acquisito dall’ente locale. E il Presepe Vivente sembra dirci qualcosa anche in tal senso.

Salvatore Verde

La bellezza del Natale nei PARCHI LETTERARI italiani – Il presepe vivente lucano nel Parco Letterario Albino Pierro di Tursi. Il Parco letterario nasce all’insegna del Vate Tursitano. “Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera, era una delle tante parlate destinate a scomparire. Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente”, così il poeta spiegò la svolta dialettale della sua poesia, che lo portò alle soglie del Nobel per la Letteratura. In dialetto descrive il centro storico di Tursi, che è pure un incredibile esempio di architettura spontanea ricca di volte, vicoli, grotte e scale, tra cui la petrizza, una ripida strada in pietra di collegamento tra la parte media dell’abitato  e il famoso rione. Una vulgata popolare la vuole realizzata nel ‘600 dal duca di Tursi Carlo Doria, che a Genova chiamò  Palazzo Tursi la sua nobile dimora. In alto, su tutto, domina il rione della Rabatana, circondato dai burroni, i jaramme del poeta. Sede del Parco è la casa di Albino Pierro (‘u paazze), da cui si gode di una mirabile vista sui calanchi e verso il Santuario di Anglona (XI-XII sec), sorto sulle rovine della colonia magnogreca di Pandosia. Per info: http://www.parchiletterari.com/parchi/albino-pierro/index.php  – Cell. 333 6401629 – Tel. 0835 500000.

s.v.

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