Il tursitano Francesco D’Alessandro, 26 anni, muore a Casares in Spagna, in un incidente con la moto

Cronaca
Francesco D'Alessandro (dal profilo facebook)
Francesco D’Alessandro (dal profilo facebook)

Tragico incidente motociclistico in Spagna. Muore il giovane di Tursi Francesco D’Alessandro, 26 anni. È  deceduto giovedì, verso le ore 9,45, nei pressi di Casares, in Andalusia. Ci sarebbe stata una collisione con un camion, il conducente è italiano trapiantato in Portogallo,  in un tratto di strada con buona visibilità. Immediato il decesso, come hanno constatato i soccorsi prontamente arrivati, ma sulla dinamica le autorità spagnole stanno effettuando i dovuti approfondimenti. Prevista per oggi l’autopsia. Il ragazzo era con un gruppo di sei amici motociclisti per una beve vacanza, iniziata venerdì scorso. Il viaggio a tappe doveva concludersi in Portogallo.

La notizia arrivata nella mattinata e si è poi diffusa, prima ancora che la famiglia ne fosse informata, lasciando nello strazio i genitori, il papà Salvatore D’Alessandro, la mamma Luisa e la sorella Fiorella. Una famiglia conosciuta da tutti, stimata e benvoluta. Lo stesso Francesco era di carattere aperto, ricco di amicizie, di gioia di vivere. Con una passione ai limiti della genialità per i motori e per le moto in particolare. Diplomatosi all’Ipsia di Policoro, nel 2009, lavorava nel paese ed era tesserato con il Moto club Tursi “I Rimappati”. Con gli amici si adoperava molto in favore dei giovani e degli studenti per una vita sana ed equilibrata, senza dipendenze e devianze, e per una efficace educazione stradale. Insomma, “bello, intelligente, lavoratore e senza vizi,  parliamo di un gran bravo ragazzo, sotto tutti i punti di vista”, è il commento corale di una comunità visibilmente sotto shock.

La madre e il padre, con lo zio Domenico D’Alessandro, sono partiti subito in auto per  Roma e da lì in aereo per la Spagna. Espletate le formalità del rito luttuoso, compreso  il sofferto riconoscimento della salma, si effettuerà il trasporto a casa della bara. Sarà l’ultimo viaggio con il loro amatissimo figlio. Sgomento, incredulo e commosso l’intero paese e la fidanzata. Ma la vicenda si presta a riflessioni più ampie anche sull’uso dei social network, come si evince dal comprensibile, duro e doloroso attacco della sorella Fiorella contro certa scelleratezza: “Grazie a voi di Facebook per avermi informato della morte di mio fratello nel modo più orribile che potevate. Il dolore a casa mia si osserva in silenzio, non lo si sputtana”. Qualsiasi morte, e tanto più quella innaturale di un figlio, il massimo del dolore per un genitore, avrebbe meritato più rispetto e, senza dubbio, anche maggiore silenzio, che vale come un ideale e interminabile e affettuoso abbraccio. Con il giovane Francesco scompare un altro sogno tursitano, che non si realizzerà, mai più.

Salvatore Verde

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