
Maurizio Comparato
“Risultato sostanzialmente giusto, con il minimo delle reti, che riflette un equilibrio maturato progressivamente tra due validissime formazioni, che ben si conoscono. Ci siamo affrontati con grande correttezza e consapevoli del ruolo da protagonista che entrambe vogliamo avere in questa stagione. Comunque, per noi una partita-test importante, prova superata e un punto conquistato in trasferta. Arbitraggio ottimo, come l’ospitalità ricevuta”.
Così la lucida sintesi Maurizio Comparato, tecnico del Tursi Rotondella impegnato sul campo del Candidamelfi, 1 a 1 al debutto in campionato. Il mister articola un po’ di più: “Noi abbiamo giocato meglio nel primo tempo, quando abbiamo mancato almeno tre occasioni da rete. Ma tutto è accaduto nella ripresa. Al gol di testa di Cantalice, sul corner di Ragazzo, verso il 15° min., hanno replicato li padroni di casa da oltre trenta metri, verso la mezzora. Poi abbiamo rallentato il ritmo, controllando gli sviluppi e ripartendo in contropiede. Infine, Gialdino ha mancato la deviazione di testa a pochissimo dal termine. Da sottolineare la prova superlativa dei difensori under Colangelo e Faillace”.
Aggiunge l’attaccante Michele Mastromarino, non in perfette condizioni, poi sostituito: “Abbiamo iniziato bene e siamo andati in vantaggio meritatamente. Loro hanno trovato il goal con un tiro fortunoso da lontano. Poi siamo moralmente calati, anche se abbiamo tenuto bene fino alla fine della partita. Si, peccato, si poteva ottenere di più”.
Il centrocampista Giuseppe Ragazzo: “Domenica è stata una partita di livello, giocata con ritmo dalle due squadre e con diverse occasioni da una parte e dall’altra. Alla fine penso che il pareggio sia stato il risultato più giusto”.
Salvatore Verde

Francesco Caldararo
In avvio del campionato regionale di Promozione, il Tursi Rotondella affronta in trasferta il Candidamelfi. Partita di livello, entrambe le squadre sono di tutto rispetto. Molti ragazzi tursitani, assieme allo stesso mister tursitano Maurizio Comparato, ben conoscono gli avversari, già dallo scorso anno. “Un campo ostico, partita difficile e risultato aperto, si potrebbe pensare. Ma, senza sottovalutare i padroni di casa, ritengo che la formazione approntata dalla società sia di qualità, perciò puntiamo al successo pieno – ci dice il tecnico del Tursi -. Abbiamo fatto ottimi allenamenti e la rosa è al completo. Certo sarà un test significativo, anche se ci mancano ancora due tasselli importanti, che arriveranno presto, ma l’obiettivo stagionale è quello di arrivare più in alto di tutti”.
Aspettativa confermata dal presidente Francesco Caldararo e dalla intera dirigenza, assestata da poco: Paolo Abitante, Giovanni Bernardo, Nino Manieri, Giuseppe Pitrelli ed Enrico Trupo, direttore generale Salvatore Manfredi. Ma tutto l’ambiente ci crede ed è galvanizzato dall’ottima prestazione in Coppa Italia.
Il goleador Michele Matromarino, tre reti in due gare: “Domenica sappiamo di incontrare una squadra ben organizzata, che gioca in casa e sarà tra le protagoniste della stagione. Ma noi non staremo a guardare, consapevoli di dover fare una delle tante battaglie che ci aspettano. Ce la metteremo tutta per la vittoria. Spero di segnare ancora”.
E l’ala destra Vincenzo Silvestri (classe 1995): “Un confronto tutt’altro che agevole. Ci sarà da lottare e da soffrire, ma è necessario partire bene, anche per confermare il valore dell’intera rosa, che vuole vincere il campionato”.
Probabile formazione – (4-3-3) Radesca; Colangelo, Faillace, Carella, Magrone; Giannini, Cantalice Gialdino; Ragazzo, Silvestri, Mastromarino.
Salvatore Verde

Francesco D’Errico
Sottotenente dei Carabinieri in pensione, Francesco D’Errico è autore prolifico, modesto e gentile. Ha iniziato a scrivere dopo il collocamento a riposo (dopo 42 anni di servizio complessivo). Una produzione quasi del tutto sconosciuta, pur avendo ricevuto diversi apprezzamenti e alcuni premi, targhe e diplomi significativi (anche all’estero, in Spagna), finalista al IX Concorso nazionale di poesia “Il Saggio – Città di Eboli”, organizzato dal Centro culturale Studi storici di Eboli, presieduto da Giuseppe Barra.
Con bonarietà e umiltà D’Errico ama dire: “Forma d’arte, di nobili pensieri e di trasfigurazione della realtà, la poesia è sempre autentica espressione dell’animo e della personalità del poeta, un dono di Dio, in grado di valorizzare l’uomo e la cultura, suscitando grandi emozioni e sublimi sentimenti. In tal senso ha sempre qualcosa da insegnare a chi è disposto con genuinità e apertura. Poeti si nasce, la vita può solo agevolare oppure no il fatto che si abbia la possibilità di manifestare appieno tale ricchezza interiore”.
Aspetti centrali dei suoi versi sono, appunto, il ricordo, l’afflato umanitario e il rigore morale, tutti elementi dell’ispirazione che confluiscono in modo unitario e inestricabile in una robusta concezione filosofica dell’esistenza, fatta di poche certezze incrollabili poiché universali e di esortazione ad elevarsi sempre, attraverso l’esperienza e la conoscenza, che sono insieme e non separatamente maestre di vita.
Nato a Tursi il 17 settembre del 1928, D’Errico si è arruolato il 13 febbraio 1948 e ha prestato servizio a Roma per otto anni, quindi ad Adrano, in provincia di Catania, per circa sei anni, come comandante della Squadra a cavallo, e poi in provincia di Salerno, dal febbraio 1964, ad Altavilla Silentina, dove ha maturato la sua carriera per ventuno anni, da brigadiere a maresciallo a comandante della locale stazione.
In seguito, per oltre un triennio ha comandato il Nucleo operativo del Gruppo carabinieri di Salerno e poi il Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Battipaglia, anche con funzioni interinale di Comando. Presidente dell’Associazione carabinieri in congedo, per un decennio, e poi presidente onorario, sempre della sezione di Altavilla Silentina, D’Errico è stato destinatario di alcune importanti onorificenze, tra le quali la Croce d’Oro per il servizio nell’Arma per oltre 40 anni, Medaglia d’Oro di Lungo Comando, Medaglia d’Oro Mauriziana e Cavaliere dell’Ordine della Repubblica Italiana.
È anche autore di una interessantissima autobiografia, tuttora inedita. Ha collaborato con il bimestrale “Tursitani”, del Comune di Tursi.
Salvatore Verde
NOSTALGIA DI TURSI
O mio bel natio paese,
è continuo soffrire vivere lontano da te.
Nei momenti di malinconia e di nostalgia
vorrei avere le ali per volare da te
ed ammirare il tuo panorama
che sembra un presepio disceso dalla volta celeste.
Osserverei la vetusta e disastrata Rabatana
che udì il mio primo vagito e respirerei aria pura natia,
per rigenerare le consumate energie.
Poi mi sposterei su Via Pietro Micca del rione San Michele
per rivedere la casa dove trascorsi felicemente
la fiorente fanciullezza e la gagliarda gioventù insieme
ai genitori, fratelli e sorella che oggi riposano in pace
nel comune giardino della speranza della risurrezione.
Sorvolerei l’intero abitato per ricordare tempi passati
ed osservare i vecchi palazzi gentilizi non più splendenti
essendo stati alienati e trasformati in modeste abitazioni di nuclei familiari.
Rivedrei la chiesa di San Filippo, il vecchio palazzo baronale
e la piazza Plebiscito, oggi non più centro commerciale,
d’incontro e di riferimento, per lo spostamento
di molte famiglie nel moderno centro urbano.
Con grande piacere ammirerei la Cattedrale, il palazzo
vescovile, altre chiese, il nuovo municipio e la piazza su cui
svetta il monumento ai Caduti delle due guerre mondiali
ed altri importanti luoghi che sono l’orgoglio dei tursitani.
Rivedrei le tortuose e ciottolose strade che percorrevo baldanzoso
da ragazzo spensierato, sognando e sperando un avvenire radioso.
La mattina e la sera diventavano rumorose per il via vai
dei contadini con le cavalcature, che andavano e ritornavano
dalla campagna. Il loro vociare ed il ritmato battere degli zoccoli ferrati degli equini
sul selciato, sembravano uno spettacolo sonoro.
Oh bella Città di Tursi, madre terra di giuristi, di religiosi, di medici,
di poeti tra cui Albino Pierro e di altri personaggi che ti hanno
onorato con opere meritorie, sei degna di stima e di rispetto.
Quale custode delle mie radici e memoria
di avvenimenti lieti e tristi della mia vita,
ti rendo sentito omaggio, pregando Dio Misericordioso
di proteggerti da ogni calamità e di farti crescere in modo rigoglioso
per contribuire al bene comune.
Francesco D’Errico
OMAGGIO ALLA LUCANIA
Oh mia bella Basilicata, antica Lucania,
generosa custode delle mie radici,
ad ogni sorgere del sole
grato e riconoscente
ti esprimo affettuoso saluto filiale.
Sei degna di lode per aver dato i natali
a uomini illustri
che ti hanno reso onore
con opere meritorie.
Sei fonte d’energia genuina
che rinvigorisce mente e corpo
e rende sereno il cuore umano.
Mi ricordi momenti lieti e tristi
della giovanissima età
e con grande commozione
mi rammenti parenti, amici
e conoscenti scomparsi.
Vivere lontano da te
è un continuo soffrire
e penso con nostalgia al tempo felice
trascorso nel paese natio
sognando un avvenire radioso.
Sei stata premiata dalla natura
incastonandoti come perla preziosa
tra Puglia, Calabria e Campania.
I monti, le colline e la profumata vegetazione
ti fanno da splendida cornice.
I calanchi, i Sassi di Matera, le zone aride ed argillose
ti rendono caratteristica, assumendo l’aspetto lunare.
Le poche fertili pianure,
le morbide spiagge Ioniche e Tirrene,
le verdi vallate solcate dai fiumi
Bradano, Basento, Sinni ed Agri,
sono fonti di risorse e di guadagni.
Il Monte Pollino che svetta nel cielo,
simboleggia purezza, forza, unità ed operosità
della tua gente che lotta per migliorare la vita
e l’immagine della madre terra.
Oh mia cara Lucania
che fai sognare vita bella,
sprona la gioventù odierna
a riscattare l’immobilismo, l’umiliazione
e la povertà della vecchia generazione
ed arricchirti di maggior splendore.
Francesco D’Errico
BRAMOSIA
La bramosia è desiderio ardente dell’uomo
di essere felice, accumulando ricchezza, potere e dominio.
L’uomo, sin dai suoi primi albori, ha sentito la necessità
di emergere dall’originale condizione precaria,
per migliorare la propria esistenza.
Ha lottato tenacemente,
ha affrontato sacrifici e pericoli
ed ha agito anche illecitamente
sfruttando l’essere umano più debole.
Ma l’uomo ambizioso e spregiudicato
per arricchirsi e conquistare potere e dominio ,
ha praticato razzismo, schiavitù e ha scatenato cruenti conflitti,
che hanno provocato vittime, distruzioni, sofferenze e dolori.
Chi brama qualità della propria vita e trascura le necessità altrui,
è egoista, duro di cuore ed offende Dio, che vuole il bene di tutti.
Fama, gloria, onori, denaro e successi acquisiti illegalmente
sono come la farina del diavolo che svanisce nel vuoto
come la nebbia sospinta dal vento.
Ma nella millenaria storia dell’uomo, è emerso anche l’ardente
ed appassionato desiderio di pace, d’amore,
di solidarietà e di benessere comune.
Molte persone coraggiose, valorose,
altruiste e di grande talento,
hanno contribuito al progresso generale,
costruito grandi opere
che hanno migliorato la vita umana
e cambiato l’aspetto del mondo .
Per dovere morale, civile e di giustizia, rendiamo onori
con gratitudine e riconoscenza ai protagonisti generosi
e filantropi che hanno sacrificato la vita per il benessere di tutti.
Condanniamo coloro che, per scorretta bramosia, hanno agito
per interessi personali e si sono arricchiti con l’imbroglio,
così come avviene con la tragedia degli emigranti clandestini.
Disumani, criminali scafisti e complici,
nella corsa all’illecito profitto,
spingono la gente africana, sconvolta da guerre,
terrorismo, miseria e fame,
ad emigrare nell’Europa per migliorare la vita,
ma per fatalità, naufragano e molti di loro
periscono in fondo al mare,
facendo del meraviglioso ed azzurro Mediterraneo,
la tomba comune.
Francesco D’Errico
LA COSCIENZA
La coscienza è legge naturale stampata dal Creatore
nel cuore dell’uomo per guida morale e retto agire.
È l’insieme dei valori propri della persona
che le consentono di approvare o disapprovare
le proprie azioni e quelle altrui .
Suscita lealtà, onestà, sincerità, senso del dovere
e stimolo a non mentire, non ingannare,
non invidiare, fare del bene, amare Dio e il prossimo
e aiutare i deboli e soccorrere i sofferenti.
La coscienza è percezione interiore del bene e del male
e va educata con buoni pensieri, azioni, convinzioni e norme.
L’umanità sin da tempi remoti ha avuto consapevolezza
della coscienza. Adamo ed Eva la rivelarono
nascondendosi subito dopo aver infranto la legge di Dio.
Nella vita esistono doveri di coscienza e doveri previsti
da leggi dell’uomo, i quali sono discordanti
per diversità di scopo e di comportamento dell’individuo.
I doveri della coscienza mirano alla pace, alla giustizia,
al perdono, alla fratellanza e correttezza.
Invece, gli altri doveri sono contrari
al volere di Dio perché sfociano nella violenza,
abusi e soprusi per la difesa di presunti diritti.
Esempio di assurdità e disumanità di alcuni cattivi doveri
imposti dall’uomo, sono le guerre, spietato terrorismo,
criminalità, i cui protagonisti fanno del male uccidendo
volontariamente per annientare l’avversario
e trarre profitto dai beni altrui .
È dovere di tutti fare l’esame della coscienza,
che è revisione attenta del proprio operato e della propria vita.
Riscontrando errori, chiedere perdono a Dio, riconciliarsi con il rivale ,
impegnarsi a non più errare e contribuire al bene comune.
Per costruire un mondo pacifico e dare fiducia
ai giovani in un avvenire radioso, occorre agire
ascoltando la voce della buona coscienza, fonte d’amore,
di rettitudine e di guida sicura del cammino umano.
Francesco D’Errico
CONDIZIONI DELLA VITA
La vita è come una giornata qualsiasi
con avvenimenti lieti e tristi,
inizia all’alba, scorre veloce
e termina al tramonto del sole.
La mattina a cielo sereno suscita speranze
e la sera tristezza e timore
per l’incognito buio della notte.
La chiara aurora del sole nascente
fa sperare buon tempo e benessere,
risveglia la natura e la ripresa del lavoro,
testimoniando la grandezza di Dio.
Così è la vita umana, ha principio, crescita e fine.
In giovane età, si è gioioso, pieno d’ardore, speranze
ed ambizione, per acquisire benessere e potere.
L’uomo in gioventù, pieno d’energia e laboriosità,
è felice e contento, come una bella giornata
di sole, che ristora di luce e di calore l’umanità.
Con lo scorrere del tempo,
come il mutamento del giorno,
cambia aspetto per l’invecchiamento,
i malanni, dolori e sofferenze
e, infine, scompare dal mondo terreno,
come il sole al tramonto,
conclude il ciclo giornaliero.
Francesco D’Errico
PREGHIERA DEGLI ANZIANI
Oh Dio misericordioso,
gli anziani sparsi nel mondo,
percorrendo il viale del tramonto
invocano aiuto, vigore e conforto
per sopportare dignitosamente
malattie, sofferenze e dolore.
Umilmente Ti chiedono perdono
se nella dura lotta per sopravvivere
abbiano errato trasgredendo al Tuo volere.
Oggi l’umanità vive in serio pericolo
per ingiustizia, disamore ed egoismo.
È assediata da continue minacce
di guerre, terrorismo ed insidie pericolose.
La persona buona si sente scoraggiata
davanti a tanta cattiveria ed impunità.
Gli anziani, curvati dal peso degli anni
e fiaccati dal lavoro e da malanni
non operano come una volta,
però sono ancora utili alla società
con l’esperienza, valori e saggezza.
Come nonni affezionati e responsabili
si prodigano nell’assistenza dei nipoti
in assenza dei loro genitori.
Quando non sono più abili
nella loro missione generosa
sono emarginati e considerati roba vecchia
da buttare dalla finestra.
Molti ingrati figli ignorano il dovere
di aiutare e onorare il padre e la madre.
Per essere liberi da impegni assistenziali
ricoverano i vecchi genitori negli ospizi
o li affidano alle cure di straniere badanti.
Oh Signore, abbi pietà degli anziani,
alleviandone le sofferenze della vecchiaia
e mettendo nel loro cuore qualcosa di nuovo
al posto di quanto a poco a poco svanisce col tempo.
In compenso dei sacrifici fatti in passato
concedi loro la grazia ed il dono
di lasciare serenamente questo mondo
come il placido declino del sole al tramonto.
E così sia.
Francesco D’Errico
Grande entusiasmo in casa del Tursi Rotondella che accede ai quarti della Coppa Italia di Promozione

Michele Mastromarino
Con un perentorio 4 a 0, di fronte al pubblico di casa, il Tursi Rotondella supera agevolmente il Roccanova e anche il primo turno di Coppa Italia di Promozione, accedendo ai quarti. All’andata finì in parità e con il minimo delle reti, autore Mastromarino nella ripresa.
Proprio il goleador tursitano è stato protagonista anche della partita al “Domenico Garofalo”, con una doppietta realizzata alla fine del primo tempo e in avvio del secondo, quando la partita era già virtualmente chiusa. I padroni di casa erano passati in vantaggio con Carbonara, al quarto d’ora, e poi quasi allo scadere Ciaglia, da poco in campo al posto del bomber Mastromarino, ha portato a quattro le marcature.
Ovviamente, contento il presidente Francesco Caldararo ed entusiasmo nello spogliatoio e nell’ambiente locale. Molto soddisfatto il mister Maurizio Comparato, anche per il dominio territoriale e di gioco dimostrato dal suo collettivo, che non ha mai concesso nulla agli avversari, sovrastati dal primo all’ultimo minuto: “Era la risposta che volevamo, in termini agonistici e tattici, dalla nostra formazione che era quasi al completo. Certo, qualcosa può e deve essere migliorato, anche perché il campionato sta per cominciare, ma siamo sulla strada giusta.
Il lavoro e i sacrifici non possono non produrre risultati apprezzabili. Abbiamo dominato e gestito la gara con grande maturità. Da elogiare la prestazione di tutta la squadra, sottolineando il contributo di Mastromarino, doppietta e traversa, e degli autori delle reti, certo, ma devo menzionare Silvestri, esterno alto a destra, e i difensori under Faillace (anno 96) e Colangelo (97), entrambi appena aggregatisi a noi. Anche gli innesti hanno dato il massimo (Turitto in sostituzione di Gialdino e Salerno per Faillace)”.
Salvatore Verde

Tursi Rotondella
Riceviamo e pubblichiamo dal giovane studente Giulio Cesare Virgallito
Tursi Rotondella-Roccanova 4-0
TURSI ROTONDELLA: Radesca, Colangelo, Faillace (23′ s.t Salerno), Cantalice, Magrone, Giannini, Ragazzo, Carbonara, Mastromarino (18′ s.t. Ciaglia), Gialdino (9′ s.t. Turitto), Silvestri. A disp. Pasquino, Di Matteo, Modarelli, Marra. All. Comparato

Roccanova
ROCCANOVA: Travascio V., Mappo D., Travascio G., Viola, Bellizio (16′ s.t. Conte), Bellitto (5′ s.t. Spagnuolo A.), Spagnuolo V., Graziano, Chirita, Malaspina (25′ s.t. Viggiano M.), Taccogna. A disp. Varraso, Sofia, Mappo C., Viggiano F. All. Bellizio
ARBITRO: Pignalosa di Matera (Cappiello-Rinaldi)
RETI: 14′ p.t. Carbonara, 45′ p.t. e 5’s.t. Mastromarino, 42′ s.t. Ciaglia
Note: ammonito Bellizio.
TURSI – Inizia alla grande la stagione per il Tursi-Rotondella che, tra le mura amiche, batte il Roccanova per 4 a 0 e si qualifica ai quarti di finale di Coppa Italia di Promozione. Partita fin dai primi minuti ben giocata e controllata dai padroni di casa. Già al 3′ il Tursi potrebbe passare in vantaggio con Silvestri che ha calciato a lato, dopo un bel duetto tra Ragazzo e Mastromarino. Al 14′ Ragazzo recupera il pallone su un rilancio sbagliato da Travascio V. e lancia Carbonara, il quale segna tu per tu con il portiere e porta in vantaggio i tursitani. Dopo pochi minuti Mastromarino prova a segnare da oltre quaranta metri, ma il pallone colpisce la parte alta della traversa ed esce. Con il passare dei minuti la squadra di casa si limita a controllare il gioco e al 45′ Gialdino lancia in verticale Mastromarino che in area di rigore batte l’estremo difensore del Roccanova.
Il secondo tempo comincia come era finito il primo, sempre con il Tursi in avanti. Al 5′ Mastromarino trova la sua doppietta, dopo un grande contropiede guidato da Cantalice. Al 22′ i locali ci riprovano con Cantalice che crossa per Silvestri, il quale si libera ma calcia fuori. Dopo due minuti Turitto rientra sul sinistro e calcia ma Travascio V. devia in angolo. Sul corner seguente Ragazzo crossa anche lui per Silvestri che calcia e colpisce l’incrocio dei pali. Al 31′ Cantalice calcia su punizione ma il portiere del Roccanova respinge molto bene la palla. A tre minuti dal novantesimo il Tursi-Rotondella chiude definitivamente la partita con Ciaglia che, dopo uno scambio tra Ragazzo e Cantilice, aggancia in area e segna con un diagonale di sinistro. Dopo 3′ di recupero termina la partita con una vittoria strameritata da parte del Tursi-Rotondella.
Giulio Cesare Virgallito
La questione delle scuole, chiuse senza reali motivazioni, approda nel consiglio comunale. Se ne discuterà lunedì 7 settembre alle ore 9, nella sala consiliare del municipio.
La convocazione in sessione straordinaria urgente avviene su richiesta dei quattro consiglieri della minoranza, Salvatore Caputo e Maria Montesano, Leandro D. Verde e Antonio Di Matteo. L’eventuale seconda convocazione il 10 settembre, stessa ora del mattino.
Sarà una verifica di tesi contrapposte sul punto: “Riorganizzazione scolastica comunale: Discussione su atti di indirizzo ed eventuali determinazioni da assumere (nota prot. 10027 dell’1-9-2015). Impegno della Giunta comunale a revocare la delibera n. 82 del 4-8-2015 e consequenziale ripristino dello “status quo” (nota prot. 10163 del 3-9-2015)”.
La maggioranza degli amministratori si accontenta di vittorie effimere chiudendo le scuole, contro il parere del dirigente scolastico, dei genitori e di alcuni insegnanti. Altri resteranno nella memoria per aver difeso le scuole e il centro storico.
Proprio la storia avrà l’incarico di dirci chi avesse ragione oggi, in termini di lungimiranza e verità.

Referendum 4temi 8sì
Firmiamo per i referendum. Tursitani.it, testata giornalistica on line, aderisce alla campagna referendaria e sostiene con convinzione il movimento di raccolta delle firme.
Salvatore Verde, direttore responsabile
Quaderni referendum possibili – Lettera referendaria ai direttori delle testate giornalistiche – referendum.possibile.com
<<Egregio Direttore,
le scriviamo a nome e per conto di alcune migliaia volontari che dalla metà dello scorso luglio, in tutta Italia, si sono attivati nella raccolta delle firme necessarie a presentare ben otto referendum riguardanti le più importanti e da noi assolutamente non condivise riforme effettuate da questo Governo (e sui quali tutte le informazioni del caso sono presenti sul sito referendum.possibile.com).
I referendum, che qualcuno ha definito sbrigativamente “di Civati” rappresentano invece il pensiero di molti cittadini e addetti ai lavori che hanno collaborato alla loro scrittura, e stanno coinvolgendo non solo gli iscritti a Possibile, il movimento di cui Civati è tra i fondatori, ma anche militanti ed eletti di Sel, degli altri partiti della sinistra e persino del Pd, oltre a tanti semplici cittadini e ad attivisti provenienti da esperienze civiche e da comitati locali e nazionali. Da luglio e per tutto agosto, e da qui alla fine di settembre, le raccolte sono presenti in tutta Italia, sulle coste e nei grandi centri, nelle valli e nei quartieri.
Di tutto questo, sulla testata da Lei diretta, in quasi due mesi non abbiamo praticamente trovato traccia: ci sembra si tratti di un caso di cattiva informazione, un caso di ingiustizia, e per questo le scriviamo. Non chiediamo trattamenti di favore, non intendiamo chiedere passerelle per noi come singoli o per i sostenitori più in vista – a partire da Civati – di questa nostra impresa, crediamo però che sarebbe giusto da parte degli organi di informazione dare conto di una cosa che sta effettivamente succedendo: che muove migliaia di cittadini, che raccoglie centinaia di migliaia di firme, che interroga i passanti nei mille punti in cui in tutta Italia si imbattono nei nostri banchetti, e si fermano interessati ma anche stupiti di non averne sentito mai parlare in nessuno organo di informazione nazionale.
Chiediamo un’informazione nel merito dei temi che i referendum affrontano, e dell’attivismo che suscitano (e siamo a disposizione per fornire qualsiasi ulteriore elemento): niente di più, ma niente di meno.
Comprendiamo benissimo l’importanza e la priorità degli argomenti dell’agenda politica che determinano il flusso mainstream delle notizie, e di certo conosciamo bene la capacità del presidente del Consiglio di occuparla quotidianamente con qualunque argomento, diciamo però che vivaddio potrebbe e dovrebbe esserci spazio anche per altro, sia detto in tutti i sensi compreso quello politico.
Questo il motivo della nostra lettera e dell’appello che con forza le rinnoviamo, certi della sua sensibilità di giornalista e di cittadino. Nella speranzosa attesa di un suo cortese riscontro, le porgiamo un caro saluto e un augurio di buon lavoro.
referendum.possibile.com – Il comitato promotore – 3 settembre 2015>>

Francesco Caldararo
Gara di ritorno della Coppa Italia di Promozione. Il Tursi Rotondella affronta in casa il Roccanova. All’andata è finita 1 a 1, entrambe le reti nella ripresa e pareggio dei tursitani con l’attaccante Michele Mastromarino, il goleador arrivato proprio in chiusura di mercato.
E mentre il presidente del Tursi Francesco Caldararo sta riflettendo anche sul proprio futuro, considerando soprattutto gli impegni di lavoro, la società del Basso Sinni ha fatto importanti cessioni e acquisti, mettendo a disposizione del nuovo mister Maurizio Comparato un organico di tutto rispetto. Che dichiara di voler vincere il campionato e proseguire il cammino in questo torneo parallelo.
Ultimi arrivati dal Francavilla sul Sinni, gli under Roberto Faillace (1996) e Alessandro Colangelo (1997), domenica già in campo. Tranne le assenze per impegni di Davide Carella e del capitano Vincenzo Manfredi, ma con il rientro di Nicola Cantalice, la formazione sarà di fatto al completo.
“Fermo restando le prospettive generali di miglioramento, si gioca unicamente per vincere, anche se queste prime partite della nuova stagione, in due fasi, possono nascondere insidie sul piano della tenuta psicologica e atletica, perché non tutti hanno i novanta minuti nelle gambe. Tuttavia, siamo convinti di superare il turno, per l’apprezzabile lavoro svolto di preparazione, per le ottime condizione fisiche già raggiunte dal gruppo e per il positivo punteggio dell’andata, oltre che per il fattore campo”, così il tecnico Comparato, che non si nasconde, invitando tutti “alla massima concentrazione e impegno”.
Probabile formazione – (4-3-3) Radesca; Faillace, Colangelo, Magrone, Giannini; Gialdino, Ragazzo, Cantalice; Silvestri, Carbonara, Mastromarino.
Salvatore Verde

Maurizio Comparato
Pareggio col minimo delle reti tra il Tursi Rotondella e il Roccanova, al debutto in Coppa Italia di Promozione. Alla rete dei padroni di casa in avvio di ripresa, Dora su rigore, poco dopo espulso per proteste, ha replicato il Tursi verso la fine del secondo tempo, con Mastromarino, il goleador da pochissimo arrivato.

Michele Mastromarino
Il nuovo mister tursitano Maurizio Comparato è comunque soddisfatto: “Certo si poteva fare meglio, ma il risultato è positivo e il passaggio ce lo giochiamo in casa. La partita non è stata semplice, il terreno era difficile e polveroso e il caldo intenso. I ragazzi ancora un po’ di fatica da smaltire nelle gambe, ma alcuni sprazzi di gioco sono stati notevoli, soprattutto nella seconda frazione di gioco. Siamo andati in svantaggio con un rigore che solo l’arbitro ha visto, poi la nostra reazione ha avuto ragione di un Roccanova agguerrito ma che nel finale non ci ha mai impensierito. Mastromarino servito ottimamente da Gialdino, con un guizzo ha superato anche il portiere e ha messo in rete, poi si poteva anche vincere”.
Il centrocampista Gialdino la analizza così: “In verità, è stato un primo tempo altalenante, d’altronde ci conosciamo appena e la fase della preparazione è ancora incompleta. Ma anche i padroni di casa hanno fatto poco nel primo tempo. Ritornati in campo, le due squadre si sono affrontate apertamente. Siamo stati penalizzati da un rigore concesso con generosità. Comunque, subito dopo c’è stato un cambiamento, abbiamo reagito bene e preso le redini del gioco, senza mai correre rischi. Con Silvestri e Ciaglia a impostare, almeno tre le nostre nitide occasioni da rete, mancate di poco dagli attaccanti davanti al loro portiere. Si, possiamo migliorare”.
Salvatore Verde Tursi
La vigilia dell’incontro
Primo incontro ufficiale della nuova stagione, gara di andata di Coppa Italia tra le sedici squadre del campionato lucano di Promozione, e non più tra categorie diverse. Il Tursi Rotondella affronta in trasferta il Roccanova e non nasconde le ambizioni di ritornare subito in Eccellenza, dopo la sfortunata retrocessione.
Si vuole fare bene già da questo confronto, perciò la società presieduta ancora da Francesco Caldararo si è adoperata moltissimo sul mercato. Dopo la separazione consensuale dal tecnico Aldo Pitrelli, in panchina è arrivato mister Maurizio Comparato (ex allenatore dello Jonio Sport Tursi, squadra che non ha riconfermato l’iscrizione in Promozione, preferendo dedicarsi soltanto al settore giovanile).
Dopo le tante partenze e altrettanti arrivi (diversi provenienti proprio dall’altra ex formazione tursitana, come Piero Ciaglia, Giuseppe Ragazzo, Vincenzo Silvestri, Pierre Gialdino e l’under del ’96 Francesco Di Matteo), sono davvero numerosi i cambiamenti, con innesti già rilevanti sostanzialmente in ogni reparto.
Al gruppo dei baresi formato da Nicola Cantalice, Vincenzo Magrone e Domenico Carbonara, e ai riconfermati (Manfredi, Pasquino, Radesca e Magrone), oltre al ritorno di Alfio Giannini, dovrebbero aggregarsi entro fine mese Michele Mastromarino, Giacobbe Modarelli e Giovanni Anelli.
Certo la preparazione si sta affinando e il gruppo si deve consolidare con schemi e automatismi, ma il lavoro procede con impegno ed entusiasmo. Insomma, si ha l’impressione che i tursitani attribuiscano notevole importanza alla partita, anche per una prima verifica sul campo, volendo il punteggio pieno per andare il più avanti possibile nel torneo.
Probabile formazione – (4-3-3) Radesca; L. Salerno, P. Ciaglia, Manfredi, Magrone; Carella, Gialdino, Carbonara; Silvestri, Ragazzo, Turitto. (s.v.)

Avv. Nicola Rondinelli
“La Mediazione: perché funziona e come funziona”, è stato il tema di un convegno organizzato dall’organismo di mediazione AS-CONNET, con l’intervento dott. Enzo Mauro, responsabile nazionale, svoltosi nella sala consiliare del municipio tursitano, lo scorso 20 agosto. L’importante materia è adesso al centro di questo approfondimento con l’avv. Nicola Rondinelli, responsabile AS-Connet della sede secondaria di Tursi (in via Roma n. 134), alla quale collabora la dott.ssa Antonella Gallicchio. L’avvocato recepisce le sollecitazioni del pubblico, emerse nel primo incontro, e argomenta l’importanza che riveste per il cittadino conoscere un istituto come la mediazione che lo vede coinvolto in prima persona, per espressa predisposizione del Legislatore.
Che cosa è la mediazione?
Il D. Lgs n. 28 del 4 marzo 2010 (art. 1 lettera a) – che ha introdotto l’istituto della mediazione – definisce così la mediazione: “l’attività comunque denominata, svolta da un terzo imparziale finalizzata ad assistere due o più soggetti nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, anche con una formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa”. Lo stesso decreto ha stabilito i casi in cui è obbligatoria per legge: in tema di “condominio, diritti reali, divisioni, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazioni, comodato, affitto di aziende, risarcimento di danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari”. Detto ciò, è opportuno a questo punto chiedersi cosa significa “mediare”.
Allora lo faccia.
Mediare è qualcosa che tutti noi facciamo in ogni momento della nostra vita. Poiché la vita è relazione con gli altri, è inevitabile che, a volte, i nostri interessi siano in conflitto con quelli dei nostri vicini, dei nostri colleghi, dei nostri clienti o fornitori, dei nostri concorrenti e, persino, dei nostri parenti e familiari. Questo accade ogni giorno, ma raramente si arriva alla lite o, peggio, alla causa in Tribunale.
Perché?
Perché tutti noi, in maniera del tutto naturale, spesso persino inconsciamente, il più delle volte riusciamo a mediare fra i nostri interessi e quelli degli altri, a conciliare le nostre ragioni con le ragioni altrui. L’obiettivo principale della mediazione è, appunto, la riduzione delle cause civili, offrendo al cittadino uno strumento più semplice e veloce per risolvere le controversie con tempi molto brevi (oggi non oltre tre mesi) e costi molto contenuti e certi (come si specifica nel prosieguo, ndr). In pratica, la mediazione civile consiste in questo: due o più parti – che devono essere assistite dai rispettivi avvocati – si incontrano presso un Organismo di Mediazione e tentano di trovare una soluzione conveniente per entrambe, alla presenza e assistite dal Mediatore che è terzo e che è una figura professionale preparata per aiutare le parti. Il Mediatore non emette sentenze né giudizi. La mediazione costituisce la migliore e unica alternativa alle lunghe e costose cause davanti all’Autorità Giudiziaria, dove spesso, dopo anni di udienze, tutti si sentono sconfitti e nessuno vincitore.
Ci sembra una idea partecipativa e regolativa molto innovativa, delle relazioni e di alcuni conflitti sociali, e anche della giustizia.
Infatti, il principale significato della mediazione è proprio la restituzione della parola alle parti per una nuovo modello di giustizia e per una nuova idea della giustizia, rispetto ad una cultura che le considera “poco capaci” e, magari a fini protettivi, le pone ai margini. Nella mediazione l’attività che porta all’accordo ha natura personalissima e non è delegabile. Deve partecipare obbligatoriamente alla mediazione unitamente al difensore. La mediazione, quindi, è fatta per i cittadini, per farli tornare protagonisti diretti ed immediati, e non per interposta persona (avvocato), delle vicende che li coinvolgono nei loro interessi, bisogni, sentimenti, disagi. I cittadini sono chiamati ad essere i veri attori, i veri protagonisti e artefici della mediazione. Ecco perché l’Organismo di mediazione AS-Connet ha ritenuto opportuno e doveroso organizzare un primo convegno su questo importante tema e si augura di poterne organizzare altri. Molto probabilmente, sino ad oggi, tanti cittadini non sapevano dell’esistenza dell’istituto della mediazione. Adesso sanno che possono e devono utilizzare il procedimento di mediazione prima di decidere se andare davanti all’Autorità Giudiziaria, al solo scopo di cercare di trovare la risoluzione ai propri conflitti e di evitare così il ricorso all’Autorità Giudiziaria.
In pratica, prima di decidere se andare in giudizio, il cittadino deve iniziare con convinzione il procedimento di mediazione.
Certo, e non perché è stata resa obbligatoria dalla legge, rifugiandosi dietro la fatidica frase “tanto poi dobbiamo fare la causa”. Fare qualcosa che non si è convinti di fare equivale a non farla. Assodato che la buona riuscita della mediazione dipenderà in particolar modo dal singolo cittadino, la mediazione, tuttavia, ha bisogno anche della collaborazione degli altri attori del procedimento di mediazione. E infatti:
- dipenderà dagli avvocati se riusciranno ad individuare nella procedura una nuova opportunità per meglio assistere le parti in una lite;
- dipenderà anche dai tecnici (consulenti di ogni genere) se sapranno trasmettere ai clienti i numerosi vantaggi della mediazione;
- dipenderà dai giudici che hanno l’onere di verificare se la procedura di mediazione è stata correttamente proposta ed attivata, altrimenti rimettere le parti nuovamente in mediazione perché ciò avvenga. Perché la mediazione condotta correttamente offre l’opportunità di far emergere, affrontare e sciogliere i veri motivi del contenzioso. Un esempio classico è quello di due sorelline che litigano perché tutte e due vogliono l’unica arancia rimasta nel frigorifero. La nonna propone di dare a ciascuna mezza arancia e le bimbe seguitano a piangere. Tutte e due vogliono l’arancia intera. Allora la nonna chiede alle bimbe perché non basta mezza arancia. La prima bimba vuole l’arancia intera perché deve utilizzare la buccia per fare una torta, l’altra la vuole intera per berne il succo. Saputo ciò, la nonna consegna a una bimba la buccia e la restante parte dell’arancia all’altra riuscendo con l’unica arancia a soddisfare entrambe le nipotine. Poiché i cittadini devono utilizzare lo strumento della mediazione prima di rivolgersi all’Autorità Giudiziaria, tanto vale conoscerla nei particolari. Pertanto, la mediazione funziona se noi la conosciamo; se la conosciamo possiamo decidere se parteciparvi con interesse e convinzione; se partecipiamo con interesse e convinzione, possiamo farla funzionare positivamente. La mediazione funziona se noi cittadini tutti vogliamo farla funzionare,
essendo una grande opportunità che ci viene offerta. Dunque, perché non approfittarne? Perché non utilizzarla?
Quali sono i vantaggi per chi la sceglie e decide di utilizzare lo strumento della mediazione?
- La celerità nella definizione della controversia (3 mesi); l’ultima statistica pubblicata dal Ministero della Giustizia (marzo 2015) ha stabilito che, in media, la durata di una causa in Tribunale è di 844 giorni (pari a circa due anni e tre mesi) mentre la mediazione dura in media 102 giorni (12 giorni in più del termine di 90 giorni previsto dalla legge).
- I costi sono contenuti e predeterminati (le nostre tabelle, tra l’altro, sono inferiori anche rispetto a quelle degli altri organismi);
- Il verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo: ha già valore di sentenza;
- Le parti sono libere di gestire l’incontro di mediazione, in base alle loro esigenze senza che siano imposte delle regole, come avviene in una causa; sono protagoniste nella ricerca di una soluzione della propria vertenza; non devono delegare nessuno.
- La mediazione si svolge in maniera privata e riservata alla presenza del mediatore, delle parti e dei loro difensori e le dichiarazioni rese dalle parti al mediatore non possono essere divulgate o rese pubbliche, neanche a seguito dell’insuccesso della mediazione, salvo espresso consenso delle parti. L’udienza davanti al Giudice è pubblica, si svolge in un’aula in cui ci sono tutti: gli avvocati, i giudici, i cancellieri, i consulenti tecnici, le parti, i testimoni.
- Sono eliminate le incertezze della sentenza, in quanto entrambe le parti conoscono da subito quali sono i risultati della mediazione e questo permette di vivere tale momento in modo più sereno; la causa, anche quella che sembra essere la più favorevole, ha sempre l’alea propria di un giudizio.
- Non si rischia la condanna alle spese come in un giudizio; ognuno paga le proprie spese di avvio e di mediazione e sa già in anticipo quanto costerà il procedimento di mediazione;
- permette l’esenzione dall’imposta di bollo e dal contributo unificato nonché da ogni altra tassa e/o imposta.
- Consente l’esenzione dall’imposta di registro sino ad un importo pari a 50.000 €; fino a € 50.000,00 non si paga l’imposta di registro.
- Permette il riconoscimento di un credito di imposta pari all’importo pagato per le spese della mediazione fino a un massimo di € 500.
- Ed infine, se le parti non giungono ad un accordo, non perdono nessun diritto e sono libere di abbandonare la procedura di mediazione in qualsiasi momento.
In una causa, invece, le parti subiscono la decisione di un Giudice che stabilisce chi ha torto e chi ragione. La controversia, quindi, viene risolta, ma il conflitto tra le parti perdura. Attraverso la mediazione, invece, le parti stesse, con l’aiuto di un mediatore, cercano di uscire dal loro problema ricostruendo il loro rapporto in chiave positiva e giungendo ad una soluzione da loro stesse condivisa.
Ma il cittadino potrebbe domandarsi: perché devo fare la mediazione se sono sicuro che avrò ragione e che vincerò la causa?
Per un motivo molto semplice: nelle materie in cui è obbligatoria – come nelle tematiche indicate prima – devi farla lo stesso e, se non la fai, ti obbligherà il giudice con conseguente perdita di tempo.
Proseguendo nelle domande prevedibili: si è obbligati ad accettare la domanda di mediazione, anche se uno è sicuro di vincere la causa?
No, non si è obbligati. Se però accetti di partecipare puoi arrivare alla conciliazione nella quale possono trovare spazio accordi di diverso tipo – tutti decisi dalle parti – senza l’intervento del giudice che invece, una volta richiesto, emette una sentenza vincolante che potrebbe essere anche contraria o non come volevi che fosse stata emessa.
Al contrario, se sono sicuro che perderò la causa, perché devo aderire alla mediazione e accettare la proposta di conciliazione?
Non vi è nessun obbligo di accettare la mediazione, però con l’eventuale conciliazione puoi trovare un accordo economico più conveniente rispetto a quella di una condanna e potresti evitare di pagare le spese legali, senza dimenticare che sei artefice dell’accordo insieme con l’altra parte e puoi stabilire anche modalità e tempi di pagamento diversi e più congeniali. In una causa tali caratteristiche sono stabilite dal giudice e vanno osservate e rispettate.