Il Tursi Rotondella in cerca del riscatto con il Latronico Terme
A otto giornate dal termine del campionato, il Tursi Rotondella affronta fuori casa il Latronico Terme. I locali sono tranquillamente posizionati al centro della classifica con 25 punti, più del doppio dei tursitani, stabilmente penultimi a quota 12.
All’andata si impose il Latronico, con il minimo delle reti. Dunque, una trasferta impegnativa, difficile e decisiva per l’aggrovigliata questione salvezza. In tal senso, per la squadra del presidente tursitano Francesco Caldararo si ipotizzano nuovi arrivi, perciò scenderà in campo con qualche assenza importante.
Risoltasi in modo consensuale la collaborazione con Guido Margoleo di Bernalda, a supportare il lavoro del mister tursitano Aldo Pitrelli è stato chiamato il giovane Giovanni Marino, già responsabile della giovanile del Tursi, che sintetizza la situazione: “Il gruppo è coeso e unito, il nostro obiettivo è quello di dare l’anima per dare concretezza al sogno di restare in Eccellenza. Ce la possiamo fare”.
Il centrocampista Michelangelo Lanzillotta: “Sarà l’ennesima battaglia. In campo ci saranno molti under e le assenze dei ‘grandi’ inciderà molto, perché abbiamo bisogno anche di gente con esperienza. Il Latronico non lo vedo un avversario ostico, pur considerando la classifica, anzi ritengo che sia alla nostra portata, ma ci sarà da lottare fino all’ultimo”.
E il maturo centrale di difesa Giovanni Marra, uno dei grandi del calcio tursitano: “Nonostante saremo incompleti, per indisponibilità varie, speriamo in un risultato positivo, che rafforzerebbe moltissimo la fiducia in noi stessi”
Probabile formazione – (4-4-2) Radesca; Marra, Mellito, Magrone, Stigliano; Montesano, Moggia, Lacanna, Paparella; Schettino, Torraca.
Salvatore Verde

Piero Ciaglia
Jonio Sport Tursi e Rotunda Maris nel derby del Sinni, domenica ore 15
Ottava del girone di ritorno, derby del Sinni tra lo Jonio Sport Tursi e il Rotunda Maris, ultima in classifica con appena otto punti. Sulla carta un incontro agevole per i tursitani, ma le cautele sono obbligatorie, anche se la partita si gioca in casa al Domenico Garofalo.
È stata, infatti, una settimana intensa e amara per i ragazzi del presidente del Tursi Federico Lasalandra, sconfitti anche mercoledì, tre a uno nel recupero con il Real Senise, dopo essere passati in vantaggio con una rete di Lavecchia. Questi sarà assente per squalifica domenica. Ma ha lasciato strascichi la stessa gara di domenica scorsa, persa anch’essa con il Bella Calcio. Adesso sono cinque gli insuccessi di seguito.
L’attaccante Michele Mastromarino è lapidario: “Preferisco non rilasciare dichiarazioni. Sono ancora amareggiato dalle recenti prestazioni”. L’altro attaccante Giuseppe Ragazzo: “Purtroppo ho un infortunio e non credo di poter essere disponibile. Noi veniamo da un periodo di crisi assoluta, perciò sarà un confronto difficile, da vincere a tutti i costi”.
Il difensore Piero Ciaglia: “Abbiamo voglia di riscatto, dopo una serie di sconfitte che non ci aspettavamo. I rotondellesi hanno dimostrato di avere seri problemi, ma questo significa poco, perché anche loro vogliono vincere per provare a salvarsi, poi perché un derby è partita anomala sempre. Noi dalla nostra abbiamo quantomeno il fattore campo, che cercheremo di sfruttare al meglio”.
Mister Maurizio Comparato: “Con i giocatori c’è stato un dialogo serrato in settimana. Siamo tutti consapevoli di dover fare risultato. Ma è pur vero che ci va tutto storto. Abbiamo pagato più del dovuto”.
Probabile formazione – (4-4-2) Labriola, Di Matteo, Modarelli, P. Ciaglia, Giannini, A. Mele, Iannuzzi, Silvestri, Mastromarino, Gialdino, Trupo.
Salvatore Verde
UNA MAREA DI GRASSO CHE COLA… Il libro del giornalista lucano, Antonio Grasso, sarà presentato sabato 21 febbraio a Lagonegro.
Il sistema politico italiano coi suoi innumerevoli limiti e paradossi. Il contraddittorio ruolo dei partiti. Il malcostume dilagante. Ma anche l’avvento dei social, la loro pervasività di genere e la conseguente mutazione “genetica” della moderna comunicazione di massa. Il “problematico” rapporto fra giovani e lavoro. E tanto altro ancora. In breve, i fatti e i misfatti recenti e meno recenti della vita pubblica riletti in chiave umoristica dal giornalista Antonio Grasso e raccolti in un libro ancor fresco di stampa dal titolo “Grasso che COLA” (Zaccara Editore).
“Un libro – come sottolinea in prefazione il maestro, giornalista e filmmaker, Salvatore Verde – davvero inusuale nel panorama editoriale lucano, dove scarseggiano solo i lettori, com’è noto. Straordinaria l’idea stessa della raccolta di massime, aforismi, battute. Qualcosa di veramente unico – prosegue Verde – perché si tratta di un sapere morale e di schegge filosofiche per le menti libere, di pillole di acutezze che ringalluzziscono come il viagra, di dettagli giganteschi che annichiliscono, di attacchi al pensiero unico o debole e di irrisione verso i (pre)potenti”. Il libro (pagg.112; euro 12), con vignetta di copertina a firma dell’artista Mario Bochicchio, sarà presentato sabato 21 febbraio a Lagonegro. L’appuntamento è per le ore 19,30 alla pizzeria “Marea”. Modera la professoressa Agnese Belardi. Al termine della presentazione pizza con l’autore.
È morto venerdì 13 febbraio Nicola Simeone, avrebbe compiuto tra pochissimo 89 anni, essendo nato il 25 febbraio 1926. Con discrezione e l’abituale umiltà, ci ha lasciato probabilmente l’ultimo rappresentante della stirpe ormai estinta dei rabatanesi residenti, anche perché mai ha voluto allontanarsi dell’antico borgo dove ha sempre vissuto. Lui, intelligente e pronto, coriaceo e sorridente, e l’inseparabile asino, perché ne ha sempre avuto uno, a lungo andare erano diventati un riconosciuto elemento del paesaggio tursitano, che adesso resterà nell’immaginario della comunità che lo ha quasi coccolato. Tuti i giorni delle settimane, dei mesi e degli anni, soprattutto da quando era andato in pensione, “compare Nicola” ha sempre fatto la camminata con il suo docile “ciucciarello” per le vie del paese, andata e ritorno dall’alta Rabatana alla bassa e centrale via Roma, nel nuovo centro abitato. Per lui era una modalità del buon vivere, passeggiare in compagnia, salutare gli amici e compaesani, farsi una chiacchierata e mostrare con orgoglio quanto gli riuscisse facile fare sacrifici per un animale ormai raro, anzi “unico” nella città di Pierro. A ventuno anni era già posato con Rosina Pangano. Dal matrimonio, celebrato il 24 aprile 1947, sono nati cinque figli: Vincenzo, del 1948; Agnese, 1950; Mario, 1955; Giovanni, 1963; Silvano, 68. Solo dal dicembre 2013, essendo lui ormai progressivamente in precarie condizioni di salute, l’accudimento del ciuco era diventato problematico, a tal punto che i figli erano stati costretti a liberarsene, sia pure con tristezza. Dopo una vita trascorsa in campagna come operaio forestale, non c‘è stato turista o semplice forestiero che abbia visitato l’antico borgo e non lo abbia sentito, per un consiglio, un dettaglio, una semplice informazione, ma si piccava pure di fare da cicerone, conoscendo del rione anche i più reconditi segreti. Era il “nostro quasi ministro del turismo del quartiere Rabatana”, ricorda sorridendo con mestizia e affetto Paolo Popia, titolare del Palazzo dei Poeti, l’importante struttura turistica nel primo quartiere di Tursi. Quello di Nicola, al rapporto umano e con il suo asinello, era una disponibilità rara. Come compagno di lavoro e di vita, ne ha sempre avuto uno. Amava spostarsi con il quadrupede, prestandogli cure incessanti. Si deve soltanto lui se le ultime generazioni hanno potuto vedere e capire cos’era il passato tursitano, anche nel rapporto promiscuo con gli animali domestici, nei tempi andati spessissimo necessario e insostituibile. Con divertita autoironia si prestò a essere se stesso nel film “Modo armonico semplice – L’asilo di un Maestro” (2007), quando si adoperò con i piccoli alunni della scuola dell’Infanzia “C. Ayr”, perché facessero “il giro nei cestoni, certo in modo equilibrato e sicuro”, perché, ci disse “lo facevamo anche noi da bambini”. E forse l’asinello, con il suo carico di evocativi simbolismi, era per lui anche un modo per eternizzare con felicità la sua (e la nostra) cara e povera infanzia, che rinverdisce proprio con l’avanzare dell’età. Ce ne ricorderemo a lungo, affettuosamente.
Salvatore Verde

Michele Mastromarino
Una trasferta temuta alla vigilia e assai sofferta nella realtà, quella dello Jonio Sport Tursi. I ragazzi del presidente Federico Lasalandra sono stati battuti per tre a zero dal Bella Calcio, al quarto posto in classifica. All’andata si impose per due a uno la formazione del Basso Sinni, matricola del campionato, posizionata stabilmente a metà classifica a quota 25, a otto giornate dal termine. La partita era attesa per verificare la volontà di riscatto del gruppo tursitano, reduce da quattro sconfitte consecutive. Evidentemente le cose non sono andate nel verso giusto, ma è la modalità della sconfitta che ha lasciato perplessi i dirigenti e gli stessi giocatori. Non c’è grande voglia di parlare, tuttavia, mister Maurizio Comparato è chiaro: “Il Bella è squadra assai organizzata e con giocatori molto attaccati alla maglia. Invece, noi siamo stati senz’anima, qualcuno forse ha dei grilli per la testa. Sono stato pervaso da un senso di solitudine. Faremo subito una verifica a tutto campo e senza infingimenti, con la rosa al completo, per capire chi conferma la massima adesione al nostro progetto”. Stessa delusione nel commento dell’attaccante Michele Mastromarino: “Non ho parole, sono amareggiato. Tutto qui. Abbiamo disputato una brutta partita. Inoltre, appare incredibile ma è un momento sfortunato, poiché ci va tutto storto. Anzi, loro sono passati in vantaggio nel miglior momento nostro e questo ci ha spezzato le forze, poi, non siamo stati più capaci di reagire”. Intanto, oggi pomeriggio (mercoledì18 febbraio), una ulteriore prova d’appello per lo Jonio Sport Tursi che ritorna fuori casa a recuperare la gara rinviata il primo febbraio con il Real Senise.
Salvatore Verde

Avv. Nicola Gulfo
La quinta sezione penale della Corte Suprema di Cassazione, nell’udienza pubblica dell’11 febbraio, ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado (del 30 dicembre 2012) della Corte dì Appello di Potenza. Che aveva confermato la condanna a sette anni di reclusione a carico di Silvano Mingolla, comminata in primo grado dal Tribunale di Melfi.
Il Mingolla era stato ritenuto colpevole del delitto di cui all’art. 416-bis del codice penale, poiché considerato organizzatore e partecipe della associazione per delinquere di stampo mafioso denominata Basilischi. Il Mingolla, secondo la prospettazione accusatoria recepita dai giudici di merito, era stato ritenuto cofondatore della “cellula policorese” operante nel Metapontino e dedita alla consumazione di reati-fine di varia natura.
Invece, la Suprema Corte, nel corso dell’udienza della scorsa settimana, celebratasi nell’Aula Magna del Palazzaccio, in accoglimento delle argomentazioni sviluppate dai vari difensori degli imputati, tra i quali l’avv. Nicola Gulfo di Tursi per conto del Mingolla, ha annullato il responso di condanna, rinviando per un nuovo esame alla Corte di Appello di Salerno.
Silvano Mingolla per detto reato ha sofferto una lunga detenzione preventiva.
Salvatore Verde
Amara sconfitta casalinga del Tursi Rotondella, che ne ha presi tre dalla Murese 2000 Aurora. Se i potentini si allontanano dalla zona play out, scavalcando di un punto il Latronico che ne ha 22, i tursitani sono sempre al penultimo posto in classifica, a quota 12 (davanti al Soccer Lagongro, fermo a 7 punti). La speranza della salvezza diventa così ancor più problematica. Inevitabili gli strascichi, a otto giornate dal termine del campionato. Si è consumata, infatti, la rottura con il bernaldese Guido Margoleo, al quale era stato chiesto di dare una scossa alla formazione tursitana allenata da Aldo Pitrelli. Anche il presidente Francesco Caldararo era stato chiaro dopo aver seguito la partita dalla tribuna: “Una squadra spenta, priva di grinta e incapace di reagire. Bisognerà fare qualcosa”. All’andata finì cinque a zero per la Murese.
Proprio Margoleo chiarisce: “Abbiamo deciso di interrompere la collaborazione, non essendoci più i presupposti per andare avanti. Le assenze importanti e i problemi di formazione mi hanno costretto a mettere la squadra nell’unico modo visto ieri. Non avendo qualità, il gruppo in campo non ha potuto reggere il confronto con gli ospiti, ma sarebbe stato difficile con qualunque avversario”.
L’attaccante Pablo Moggia: “Abbiamo sofferto la mancanza di giocatori importanti, come Schettino e Lacanna, ma dobbiamo continuare a crederci perché niente è ancora compromesso. Forse è anche un problema di mancanza di allenamenti di alcuni giocatori. Io provengo dall’Argentina, lì è molto diverso”.
Straordinariamente lucido il difensore Vincenzo Magrone: “Difficile commentare un disastro del genere. Semplicemente non siamo entrati in campo. Qualcuno ha sofferto oltremodo l’importanza della gara, commettendo errori banali e non gestendo con serenità le più elementari situazioni di gioco. Dovevamo fare un ulteriore passo avanti, invece ne abbiamo fatti due indietro, non ci resta che guardare al prosieguo e rimanere uniti e compatti, per non vanificare pure quel che di buono si è visto nelle precedenti uscite”.
Il collega di reparto Danilo Mileto: “Le partite si possono perdere, ma non così. Una squadra senza carattere e senza voglia di combattere, di vincere e onorare la maglia. Sono poche le persone, magari i soliti quattro o cinque, che danno davvero l’anima in campo tutte le domeniche. La società ha preso dei provvedimenti e non li discuto, perché la dirigenza ha la situazione in mano. Per quanto mi riguarda, ma anche per quei pochi che combattono ogni domenica, noi ci crediamo, perché i play out sono inevitabili e ora più che mai società e squadra devono essere uniti”.
E Michelangelo Lanzillotta, centrocampista: “Il primo tempo è stato a senso unico, la Murese ha giocato bene. Nel secondo abbiamo cercato di spingerci più avanti sfiorando il gol. Però nessuno di noi ha dato il 100%. Si, una gara da dimenticare. Ma siamo stati condizionati e penalizzati dai numerosi infortuni. Sono rimasto amareggiato dall’esonero di Margoleo, chiamato per contribuire alla salvezza e alla crescita del nostro collettivo. Spero e credo ancora fortemente nei play out, Tursi merita l’Eccellenza”
Salvatore Verde

Tursi Rotondella
Tursi Rotondella – Murese 2000 Aurora 0 – 3
Tursi Rotondella: Radesca, Speranza, Serafini, Mileto, Magrone, Marra, Lanzillotta, Torraco, Signorile (5’st Abitante), Sorgente, Moggia. A disp.: Pasquino, Schettino, Margoleo, De Franco. All. Pitrelli.

Murese 2000 Aurora
Murese 2000 Aurora: Masi, Palladino, Troglia, Marolda, V. Nano, G. De Martino, A. Nano, Glorioso, Dutra (1°st Basilio), F. De Matino (42’st Mangone). A disp.: Calò, Cardone, Colonna, Sanneh, Sagarese. All. Di Agostini.
Terna arbitrale: Balbi di Avellino (assistenti Cappiello e Santochirico di Matera)

Terna arbitrale: Balbi di Avellino (assistenti Cappiello e Santochirico di Matera)
Reti: 15’pt Dutra, 13’st Glorioso, 25’st A. Nano.
Tursi – Netta sconfitta casalinga del Tursi Rotondella, sempre al penultimo posto in classifica, oggi anche con seri problemi di formazione. Gara dominata dalla Murese 2000 Aurora, che si allontana dalla zona play out. Tre a zero il finale, maturato senza eccessiva fatica, già dall’avvio del primo tempo, con il gol di testa del capitano Dutra, poi sostituito per infortunio dopo il riposo. Spettacolare il raddoppio degli ospiti nella ripresa, sugli sviluppi di una punizione, con una triangolazione conclusa in area dal tocco imparabile di Glorioso. La partita si chiude virtualmente alla meta del secondo tempo, con un tiro a rientrare sul secondo palo di A. Nano, in area. Queste occasioni, e altre di Speranza e Mangone, tutte propiziate dalla complice incertezza del reparto difensivo tursitano, oggi in evidente affanno, lentezza e confusione. Anche gli attaccanti hanno vacillato, per assenza e inconcludenza, tranne la prestazione di rilievo di Sorgente, però troppo isolato. Insomma, giornata nera e da dimenticare per i tursitani.
Salvatore Verde

Salvatore Armando Di Noia
Altro tassello nella toponomastica tursitana. Da sabato 14 febbraio, la sala consiliare del Municipio è stata dedicata al maestro Elementare Salvatore Armando Di Noia (Tursi, 4 aprile 1935 – 16 febbraio 2011), sindaco della Democrazia Cristiana, dal 9 luglio 1967 al 13 dicembre 1971. La cerimonia è stata preceduta da una messa di suffragio, concelebrata da mons. Francescantonio Nolè, vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, assieme a don Giovanni Messuti e a don Giovanni Lippolis, con l’animazione liturgica del coro Regina Anglonensis diretto dal maestro Francesco Muscolino.
Subito dopo la cerimonia di intitolazione nella casa comunale. Hanno voluto ricordare il concittadino gli assessori Nicola Gulfo (“la nostra è una valutazione che attiene al cittadino-sindaco, al politico e amministratore”) e Gaetano Bruno (“ma è stato anche una persona attiva, cofondatore del calcio tursitano e formatore dei futuri maestri, alcuni ancora in attività”); i consiglieri comunali Francesco Ottomano (“una figura forse severa, ma quasi paterna”) e Salvatore Cosma (“ho l’onore di aver guidato questa iniziativa, come il giusto riconoscimento al maestro ed educatore”), con Giuseppe Gaetano Vinci, collega di Di Noia e insegnante in pensione (“Armando è stato anche un cultore della pedagogia e, nella sua carriera quarantennale, quasi sempre collaboratore vicario dei diversi direttori didattici che si sono succeduti”).
Il prof. Diego Di Noia, a nome della famiglia, ha ringraziato “proprio tutti del grande onore attribuito a nostro padre”. A seguire il saluto di mons. Nolè (“non ho conosciuto il maestro Di Noia, ma se una comunità gli riconosce questo, significa che era meritevole”), poi le conclusioni del sindaco Giuseppe Labriola, che ha ricordato la famiglia numerosa di Armando (era ottavo di undici figli) e la sua forte personalità (“una persona eclettica e versatile, lavoratore indefesso, capace, apprezzato e stimato”). Il primo cittadino ha letto quindi le motivazioni della decisione della Giunta comunale. A seguire, la scopertura delle due lapidi poste all’ingresso e dentro la sala del Consiglio comunale, alla presenza dei molti familiari e di diversi amici ed estimatori del “Maestro Armando”, alcuni arrivati anche dai paesi viciniori, tra questi il dirigente scolastico Felice D’Oronzio, di Colobraro. Salvatore Armando Di Noia era stato eletto consigliere comunale nella lista Dc, alle elezioni del 21 novembre 1964. Fu riconfermato consigliere quando si andò rivotare anticipatamente il 27 novembre 1966 e divenne sindaco a 32 ani. La consiliatura terminò regolarmente e si ritornò a votare il 29 novembre 1972.
Salvatore Verde

Giovanni Marra
Tursi – A nove giornate dal termine del campionato, il Tursi Rotondella affronta al Domenico Garofalo la Murese 2000 Aurora. All’andata i tursitani furono travolti, cinque a zero il finale. Da allora molte cose sono cambiate nella squadra del Basso Sinni, sia a livello societario che tecnico, anche se il cammino si è fatto e resta ancora incerto. Comunque, entrambe le contendenti sono in zona play out, con i potentini a venti punti e al quartultimo posto, mentre il Tursi è al penultimo (escludendo ormai il radiato Viggiano). I ragazzi del presidente tursitano Francesco Caldararo e di mister Aldo Pitrelli, confidano nella collaboratore di Guido Margoleo che ha preparato la partita: “Confronto da vincere assolutamente, per accorciare il distacco tra noi e loro. Spero tanto nella capacità di soffrire, nell’attenzione e concentrazione dimostrate domenica scorsa. Siamo al completo e il solo Lanzillotta sostituirà lo squalificato Lacanna”. Il centrale di difesa Giovanni Marra: “È importante solo vincere. Noi stiamo crescendo come gioco e determinazione in campo, dimostrati anche domenica scorsa con il Real Metapontino, quando abbiamo perso immeritatamente. L’esito è apertissimo”. L’attaccante Pablo Moggia: “Con la Murese è quasi una finale, e lo sanno anche loro. Abbiano fiducia nei nostri mezzi, anzi, se facciamo la stessa partita di domenica scorsa possiamo ottenere una vittoria”. Il difensore Vincenzo Magrone: “Gara decisiva con una diretta concorrente per la salvezza, non proprio da dentro o fuori, però è fondamentale fare risultato. La Murese ha buone individualità, ma noi ci siamo preparati bene in settimana”.
Probabile formazione – (4-4-2) Radesca; Speranza, Marra, Magrone, Serafini; Lanzillotta, Torraco, Mileto, Moggia; Schettino, Sorgente.
Salvatore Verde