L’artista Vincenzo D’Acunzo ha donato il ritratto di mons. Vincenzo Orofino, vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro,alla cattedrale diocesana dell’Annunziata

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Mons. Orofino nel ritratto dell’artista D’Acunzo

TURSI- L’artista Vincenzo D’Acunzo ha donato il ritratto di mons. Vincenzo Orofino,vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, alla cattedrale diocesanadell’Annunziata, dove si conserva l’archivio storico delle immagini dei vescovi,con dipinti e fotografie. La consegna è avvenuta al termine della messa serale dellaPrima domenica dell’Avvento, officiata dal parroco don Battista Di Santo, conil disvelamento ai fedeli, che hanno apprezzato la somiglianza.

“Il quadro sintetizzavari momenti della vita del monsignore, utilizzando con fantasia paramenti eoggetti ricevuti in dono sia dalla comunità tursitana sia dai propri cari,anche se non ci è dato sapere se siano stati indossati tutti insieme così com’è  stato raffigurato. Il prelato è avvolto in unaluce carismatica, che sembra scaturire dalla gloria della carica e dall’assolvimentodel compito, rivelata da un sorriso sereno, semplice e gioioso nell’azionebenedicente”, ha chiarito D’Acunzo. Che di recente aveva già eseguito di mons.Orofino un altro ritratto, donato dalla comunità al vescovo (arrivato dalladiocesi di Tricarico a quella di Tursi il 25 giugno 2016), per il 14° anniversariodella sua elezione episcopale (avvenuta il 15 maggio 2004), tuttora custodito nell’adiacentecuria vescovile. Anche questa opera è un acrilico su Mds (materiale  sintetico pressato e utilizzato in sostituzionedelle della tavola)  di cm50xcm70.Prosegue in tal modo la vecchia tradizione del ritratto eseguito a mano,consolidata nella tradizione storica di vescovi della diocesi millenaria di Anglona (dal 1546 Anglona-Tursi e dal 1976  nella nuova e attualedenominazione su base regionale).

Nato a Padula (SA) nel 1950, ma tursitano d’adozione, D’Acunzoè attivo nella pittura dal 1973, con vari riconoscimenti anche nazionali. Dopouna trentennale fase di intrigante sperimentazione e ricerca, nel 2008 èapprodato all’arte sacra, sviluppando pure un confronto tra letteratura epittura, dal 2011, mediante una serie di collaborazioni con scrittori, saggistie storici per illustrazioni e copertine di libri.

Salvatore Verde

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