Domenica 10 maggio, alle ore 11 (collegamento on line dalle 10,45), mons. Vincenzo Orofino, vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, presiede la santa messa in diretta dalla Cattedrale di Tursi

Diocesi - Chiesa

TURSI – Nella cosiddetta fase 2 della pandemia in atto, valutate le relazioni dei tecnici ed esperti,  è stato firmato l’accordo tra il Governo Italiano e la Conferenza Episcopale Italiana. Ci si avvia, dunque, verso un recupero del rapporto diretto e in presenza anche nei luoghi di culto, dal 18 maggio, sia pure con alcune prescrizioni organizzative e operative.  Salvo imprevisti, ancora per due domeniche sarà la multimedialità digitale a garantire la “vicinanza” religiosa e spirituale. Pertanto, anche domenica 10 maggio, alle ore 11, il vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, mons. Vincenzo Orofino, presiederà la messa in diretta on line dalla Cattedrale diocesana di Tursi. Il collegamento inizierà dalle 10.45, informa la Curia Vescovile, dalla pagina del sito internet della Diocesi dedicata

(https://www.diocesitursi.it/v-domenica-di-pasqua-santa-messa-presieduta-dal-vescovo-orofino-in-diretta-dalla-cattedrale-di-tursi/)

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<<Gesù risorto è presente in mezzo ai suoi come via, verità e vita: via che conduce al Padre unendoci al suo sacrificio offerto per amore del Padre e dei fratelli; verità che si fa conoscere e penetra sempre più profondamente nei nostri cuori attraverso la parola proclamata e ascoltata nella fede; vita donata nella partecipazione alla mensa eucaristica. Celebrare l’Eucaristia diventa allora entrare davvero – per Cristo, con Cristo e in Cristo – nella comunione di vita con il Padre; essere nel Padre come Gesù. Compatta in questa comunione, l’Assemblea liturgica si presenta al tempo stesso come una comunità articolata e strutturata in varietà di funzioni e ministeri: non soltanto il servizio della presidenza, ma anche il servizio dei lettori, dei ministranti, il servizio dell’accoglienza e della carità, il servizio dei cantori…, sono tutti veri ministeri liturgici a servizio di una piena e attiva partecipazione di tutto il popolo di Dio al mistero di Cristo. Infatti «le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa che è “sacramento di unità”…; i singoli membri poi vi sono interessati in diverso modo, secondo la diversità degli stati, degli uffici e dell’attuale partecipazione» (Sacrosanctum Concilium, 26).>>

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