“D’un alto monte… Valsinni tra storia, archeologia e poesia” (2020), il libro della prof. Rosa Carmen Zaccone è un intelligente e prospettico atto d’amore verso le proprie radici

Libri
Rosa Carmen Zaccone

D’un alto monte… Valsinni tra storia, archeologia e poesia (Villani Editore,Potenza, 2020, pag. 127, 15 euro), segna il debutto editoriale della prof. Rosa Carmen Zaccone.  L’agile volume si avvale dell’affettuosa presentazione del grande archeologo Lorenzo Quilici (n. 1938), che sottolinea, tra le altre positività, il valore del libro come strumento di conservazione della memoria. L’autrice riprende in parte anche la cartografia  (una decina si elaborazioni, includendo piantine, piante e ricostruzioni grafiche) di Valsinni e i rilievi di Monte Coppola, presente nella Carta archeologica della valle del Sinni (2002),  sviluppata a suo tempo proprio dal prefatore, dopo un lodevole studio durato molti anni, a più riprese.

Gradevolmente bilanciato è il rapporto grafico- visivo, tra testo e immagini (la documentazione fotografica, di un centinaio di  scatti, è della stessa autrice) e va sottolineato anche il significativo apporto bibliografico. Tuttavia, il merito originale, che emerge nell’intero testo, è il dinamico, prospettico e amorevole sguardo antico-moderno  della Zaccone che si proietta nel passato-futuro, in una sorta di periferica prefigurazione dell’archeologia viva, per accendere, sostenere e appagare lo scandaglio curioso del lettore di oggi e di domani che volesse avventurarsi a Valsinni (l’antica Favale) e nel suo arcaico territorio.

Il piccolo centro lucano deve tutta la sua notorietà contemporanea alla triste, intensa, breve, tragica, misteriosa, vicenda della giovane poetessa Isabella Morra (nata prima del 1520 e deceduta non dopo il 1546), qui omaggiata già nel titolo (“primo verso del sonetto III del suo Canzoniere”), ma esiste una sorprendente fortuna storica di luoghi, reperti, suggestioni e stimoli in grado di dispiegare tutta la loro capacità attrattiva. E di tale consapevolezza l’autrice ne fa un punto di forza, invitando ad andare oltre il pur indagato e centrale intrigo morriano, lodato dalla critica (inter)nazionale e locale, da Benedetto Croce (Pescasseroli, AQ, 25 febbraio 1866 – Napoli, 20 novembre 1952) in poi, per vivere con pienezza “l’amato sito ricco di storie e tradizioni, ricche di fascino e sensazioni da scoprire”, proprio attraverso il metodo adottato della frammentazione argomentativa, minuziosità al contempo semplice, complessa e ingegnosa.

Valsinnese, laureata in Archeologia e Culture del mondo antico, all’Università degli Studi di Bologna, nel 2011, e stimata docente delle scuole secondarie, la Zaccone ha dichiarato con garbo la coinvolgente motivazione del suo appassionato, intelligente e lodevole contributo: “… la comunità scientifica ha acquisito gli strumenti per la conoscenza del territorio valsinnese, strumenti però che restano preclusi a chi non si occupa direttamente di archeologia. Manca quindi  un supporto che faccia da guida per un pubblico di semplici visitatori  che voglia conoscere le ricchezze storiche di Valsinni e i percorsi da seguire per raggiungere i siti archeologici che conservano le testimonianze del passato. Il presente lavoro vuol ovviare a tale lacuna, attraverso la proposta di possibili itinerari extraurbani, le vie del centro abitato ed i vicoli del centro storico. Per gli appassionati di archeologia o di trekking vengono proposti itinerari nell’area rurale. Questi sentieri ripercorrono in gran parte tracciati già usati in antico…”.

Per ottenere l’auspicato obiettivo, l’autrice procede per dettagli, particolari e primi piani, lasciando che l’insieme risalti naturalmente, meglio, intellettualmente.  Nell’incedere viviseziona con cura il mosaico totale in tanti piccoli pezzi, sono oltre una trentina i punti di interesse individuati dalla prof. Zaccone, quasi fino a produrre un mini dizionario coerente e ragionato di voci, agevolando in tal modo la lettura, l’assimilazione e il ricordo. Il tutto è aggregato nei quattro capitoli (Area archeologica ad est di Valsinni, Orga: la nuova parte urbana, Favale: il centro storico, Area archeologica a sud di Valsinni), alla fine suggerendo anche gli Itinerari alternativi, nelle due aree del paese, in quella prospiciente il Sarmento e da qui e dal Sinni al Monte Coppola, con la sua acropoli  raggiungibile dalla Valle delle Donne. Un’accessibile guida stracolma di notizie, date, fatti e persone, compreso l’artista e scultore tursitano Vincenzo Missanelli (n. 1954), giovane autore del ritratto bronzeo della poetessa nel 1979. Un dono alla comunità per molteplici aspetti godibile, utile e necessario, destinato a restare, anche nel cuore, non soltanto dei valsinnesi.

Salvatore Verde

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