
Emergere dalla Terra Opere inedite 2000/2005 è il nuovo libro dell’artista Marcello Tedesco, che raccoglie un’estesa serie di opere inedite, prettamente grafiche (collana saggi del Gruppo editoriale Tab, Roma, pp. 180, novembre 2025). Ufficio stampa: info@museotemporaneonavile.org
Il lungo testo dell’autore è stato concepito come un “piccolo dizionario delle parole chiave” per addentrarsi nella sua visione dell’arte: alterità, ambizione, aprire, argano argomentatore, bellezza, campo di fortuna, carbone, conflitto, corpo, cupa cupa, digerire, distanza, equilibrio, eterizzatore, ferro, formazione, gioia, impotenza, incidenti, incontri, infantile, ipervena cosmica, luce, maschera, mineralizzazione, notte, numeri, orecchio, pratiche, radici, scala, stelle, tradire, tecnica, tempo, umorismo, utero, vasca metabolica, vedere, veicolo, viaggio, vuoto; il tutto inframmezzato da sessantotto tavole a colori che offrono la possibilità di comprendere importanti aspetti biografici e di formazione che hanno determinato la sua caratteristica concezione della prassi artistica e al contempo, soprattutto di conoscere una serie di opere fino ad oggi sconosciute di Tedesco, 46 anni, bolognese di origini lucane (come ricordato con la dedica iniziale al padre Vincenzo).
Il volume non è dunque concepito come un tradizionale catalogo d’arte, bensì come un dispositivo per approfondire una pratica articolata che nel corso del tempo ha visto l’artista spaziare, dall’arte visiva al cinema, passando per la curatela, la critica d’arte, la direzione di un museo, e svariati altri progetti. Un’erranza tra discipline e ruoli in nessun modo fine a sé stessa, ma che riferisce piuttosto di una urgenza di ampliare e dilatare il proprio retaggio esperienziale verso una concezione di profonda e pacificata autonomia.
Emergere dalla Terra evoca in modo suggestivoun percorso anomalo e “irregolare” dove affiora la volontà dell’artista di elaborare strumenti reali da condividere con la collettività, frutto della propria ricerca di pensiero. Implicito in ciò un diverso rapporto tra individuo e collettività, dove l’arte è considerata prima di tutto come una forza di trasformazione e creazione di valore sociale. In definitiva Emergere dalla Terra èil misterioso racconto, attraverso una potente dialettica tra segno e narrazione, di un’esplorazione durata venticinque anni e oggi non ancora conclusa.
Il libro è inoltre arricchito dai contributi della storica dell’arte Delia Somma (“Danzare il silenzio”), dell’artista Mili Romano (“Della calma irrequietezza. Per Marcello”)e del poeta Domenico Brancale (“Predire il passato”), i quali, attraverso tre differenti angolazioni e linguaggi, mettono in luce aspetti diversi del lavoro dell’artista. Anche questa scelta di evitare uno sguardo critico troppo legato ad un tempo attuale desidera comunicare al lettore una dimensione fluttuante e per certi versi paradossale, dove è possibile percorrere più strade contemporaneamente.
Per Marcello Tedesco “il tempo è sempre stato una materia con la quale ho intessuto i miei lavori, non c’è quindi da stupirsi che, solo dopo venticinque anni, abbia sentito l’esigenza di rendere pubblica questa serie di opere. Ho atteso da un lato che i tempi storici fossero a mio avviso pronti per recepire questo messaggio e dall’altro lato che il tempo imbevesse completamente questi segni fino a trasformali radicalmente, animandoli di una vita che va ben oltre le capacità di un singolo artista”.
Con citazioni di Gregorio Kapsomenos, Jean-Luc Godard, Guy Debord, Giorgio Cesarano, Luciano Bianciardi, Samuel Beckett, Laura Guerra, Francesca Alfano Miglietti, Francesco Ballo, Laura Cherubini, Paolo Scirpa, Gianni Contessi, Andrea Del Guercio, Nicola Salvatore, Hermann Nitsch, Francesco Ballo, Carmelo Bene, Lawrence Weiner, Luciano Inga Pin, Gilberto Zorio, Jorge Peris, Corrado Levi, João César Monteiro, Rudolf Steiner, Emilia Bosetti, Antonio D’Avossa, Joseph Beyus, Bert Hellinger, Nichiren Daishonin, Jack London, Corrado Levi, Alighiero Boetti. Mario Schifano, Giacinto Cerone, Friedrich Hölderlin, Charlie Parker, Dante, Gilberto Zorio, Silvano Agosti, Cesare Zavattini, Carlo Levi, Jorge Peris, Pietro Coletta, Arturo Schwarz, Antonio Infantino e Tania, Vincenzo Dattoli, Jim Morrison, Giovanni Achiluzzi, Dario Fo, Franca Rame, Lucio Dalla, Bert Hellingerde, ma anche dell’amica Emilia, del fratello Federico, del poeta Domenico Brancale e della figlia Miriam Drolma. Cita un paio di volte anche l’ottimo lungometraggio sperimentale “La Vita di Diogene”, che girò e presentò con successo a Tursi assieme al fratello Federico nel 2003.
Un testo imprescindibile per meglio conoscere l’universo creativo e poetico di Marcello Tedesco, autore di valore, eclettico, complesso, colto, poliedrico, inquieto, postmoderno, che riflette sull’idea e sulla evoluzione della (propria) arte mentre palesa ed eleva autobiografia e formazione, senza occultare finanche l’inconscio e la intima filosofia, dispiegando il segreto e il mistero della crescita umana ed esistenziale, destinati a lasciare una duratura traccia nel cammino senza tempo.
Salvatore Verde
Nota biografica dell’Autore
Marcello Tedesco (Bologna, 1979) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequenta vari workshop con artisti appartenenti alla scena internazionale. Consegue inoltre una formazione antroposofica sotto la guida della Dottoressa Emilia Bosetti. Accanto al lavoro artistico intraprende anche l’attività di regista realizzando numerosi film e video. Dal 2019 è direttore e curatore di mtn | museo temporaneo navile di Bologna e del programma di residenze artistiche Capital Project (Colle Ameno, Sasso Marconi). Ha inoltre collaborato in veste di curatore con la Fondazione Rusconi e Museo Spazio Pubblico di Bologna.
La sua prassi artistica è focalizzata sull’ampliamento del linguaggio scultoreo e architettonico. Sue opere sono state presentate in prestigiosi contesti come Pinacoteca Nazionale di Bologna, Fondazione Michetti (Francavilla al Mare), Fabbrica del Vapore di Milano, Museo Civico Bodini (Gemonio), PAC-Padiglione di Arte Contemporanea di Milano. Alcuni suoi video sono stati inseriti nell’archivio della GAM di Torino. Ha inoltre esposto in contesti internazionali quali l’AV17 Gallery di Vilnius, la SAFA-State Academy of Fine Arts of Armenia (Yerevan), Madeinbritaly (Londra), The Turist (Montevideo).
Recentemente il suo poema Un’architettura barbarica è stato pubblicato sul numero 39/40 di Città in Controluce. Nel 2023 il Museo del Novecento di Milano ha acquisito un suo disegno nell’ambito del progetto Drawings for lightning, a cura di Laura Santamaria.






