L’artista Vincenzo D’Acunzo finalista al Premio Firenze, con un’opera di ricerca e di arte sperimentale, quasi un ritorno alle origini

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L’opera di D’Acunzo premiata a Firenze

L’artista Vincenzo D’Acunzo è finalista alla 35a edizione del “Premio Firenze2016, con l’opera dal titolo  “Memorie & memoriali: pace fatta tra Arno, cielo e terra”, in mostra dal 14 al 27 gennaio  nello storico caffè fiorentino “Giubbe Rosse”. Il maestro D’Acunzo, nato  nel 1950 a Padula (SA) ma tursitano d’adozione, è stato premiato per il secondo anno consecutivo nella sezione Pittura (Arti Visive). L’anno scorso, infatti, la sua opera in cinque parti “Natura morta: composizione di scatole abitate”, ispirato al centro urbano di Policoro, è stata esposta a Palazzo Bastogi. Quest’anno ha partecipato con un progetto in otto parti di dimensione 40×70 cm, composto con tecnica mista in acrilico su tavole e plexiglas. Organizzato e promosso dal Centro culturale Firenze-Europa “Mario Conti”, l’importante premio è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal comune di Firenze con l’Automobile Club.

Per ricordare il cinquantesimo anniversario dell’alluvione del capoluogo toscano, il premio aveva come tema proprio “Firenze e l’alluvione”. Il maestro D’Acunzo chiarisce il senso della sua partecipazione alla rassegna: “L’opera rientra nella nuova avventura tecnica in cui l’uso del plexiglas è riapparso nella struttura e nel contenuto dopo circa quattordici anni di assenza. Nella circostanza, costituiscono l’Arno e il cielo, elementi apparentemente estranei e freddi ma pronti ad intervenire quando l’uomo pensa di aver dominato la natura, ingabbiandola. La cronaca recente ha riferito dell’apertura di una voragine sul Lungarno che ha provocato danni per diversi milioni di euro, ecco quindi  il perché del titolo dell’opera presentata”. Della su nuova opera colpisce la ripresa del solco dell’arte “sperimentale”, con una nuova e continua ricerca, che ritorna ad essere parte importante del suo percorso creativo, tuttora in evoluzione, ma coerente con le sue origini già degli anni ’70.  Noto per le mostre d’arte e i caffè letterari internazionali, in piazza della Repubblica, il locale dove si espongono le opere resterà aperto tutti i giorni, dalle ore 9 alle 23.

Salvatore Verde

Note artistiche sull’Autore – Il maestro Vincenzo D’Acunzo ha allestito mostre personali e partecipato a manifestazioni artistiche, dal 1973, ricevendo lusinghieri riconoscimenti nazionali ed internazionali, e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Dopo circa trent’anni dedicati alla ricerca, approda all’arte sacra. Per la cattedrale  diocesana dell’Annunziata di Tursi esegue nel 2008 gli ovali dei quattro “Evangelisti” (utilizzati anche da mons. Belfio di Udine, per la copertina dei quattro testi di riflessioni evangeliche) e L’Incoronazione della Beata Vergine (mt 4,05×2,53), per il soffitto, nel dicembre 2010. In tale anno ha svolto il tour d’arte “Equilibrio sopra la follia”, durato circa sei mesi.

Dal 2011 ha avviato collaborazioni con scrittori, saggisti e storici per illustrazioni e copertine di libri, operando con gli stessi autori un confronto tra letteratura e pittura. Nel 2013 completa sia il lavoro artistico nella cattedrale di Tursi, con il polittico realizzato a forma di croce Il Battesimo di Gesù (cm 110 x cm 200), sia Padula è Gerusalemme, tre pannelli acrilico su tavola, per la chiesa dell’Annunziata di Padula. Altre due grandi opere per la chiesa Buon Pastore di Policoro: La Pentecoste (pala d’altare cm 350 x 180) e Giovanni l’Evangelista (cm 160 x 110), entrambe del 2014. L’anno dopo è tra i quindici finalisti del “35° Premio Firenze 2015”, con Natura morta: composizione di scatole abitate (in cinque parti), un soggetto nato da un lavoro di ricerca su Policoro. Nel 2016 completa l’arricchimento artistico della chiesa Buon Pastore con i tre Evangelisti Luca, Marco e Matteo. Sito internet http://www.vincenzodacunzo.it

s.v.

Il M° D’Acunzo nel suo laboratorio

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