Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Votare SI o NO

Politica

Antonio Di Noia
Antonio Di Noia

“Pillole” del prof. Antonio Di Noia

La premessa a questa iniziativa è un obbligo verso gli amici della rete e i lettori attenti alle notizie e alle novità sul prossimo Referendum costituzionale 2016 (si voterà domenica 4 dicembre), perché possa predisporli a leggere con sobrietà e interesse un argomento un po’ ostico ma importante ai fini di una scelta consapevole e ad esprimere, se lo desiderano, un I Like su FB o a fare un commento sui contenuti espressi. Da molti anni sono interessato a ciò che accade in Italia nella nostra economia sia dal punto di vista sociale e nelle Istituzioni in genere, sia nella politica locale.

Il Referendum sulla proposta di riforma della Carta costituzionale, mi ha dato l’opportunità di fare una ricerca mirata sulle proposte di modifiche, fatte dall’attuale governo, alla Costituzione, di approfondire le ragioni del SI e le ragioni del NO, e valutare anche l’iniziativa di informare, attraverso una pagina di FB appositamente dedicata, amici e chiunque fosse interessato al Referendum stesso, perché fossero maggiormente consapevoli e più responsabili prima di esprimere un voto favorevole o contrario.

La Riforma ha posto in evidenza punti di forza e punti di debolezze, per cui inevitabilmente ha creato contrapposizioni tra gli opposti schieramenti, posizioni favorevoli e contrarie anche nell’ambito degli stessi partiti, movimenti politici e associazioni, ma soprattutto confusione e giustificati smarrimenti nella popolazione.  Spesso le posizioni paiono riflettere chiaramente obiettivi politici contingenti contro l’attuale governo più che questioni sostanziali. Molti contributi sono espressi in un linguaggio per addetti ai lavori, risultando difficilmente comprensibili alla generalità dei cittadini.

Il mio obiettivo è di informare, per quanto posso, sulle questioni in gioco e su quali sono le inefficienze degli attuali assetti istituzionali (Camera, Senato e Regioni a statuto ordinario e speciale) che giustificano una riforma della Costituzione, al fine di non votare in modo superficiale o di votare SI perché si appartiene ad un determinato schieramento politico piuttosto che ad un altro che propaganda invece di votare decisamente NO.

Occorre chiedersi, cioè, se l’interesse per l’Italia sia meglio difeso mantenendo  inalterato o immodificabile l’attuale Testo della Costituzione (esempio: il  bicameralismo indifferenziato, attuale ripartizione delle competenze legislative, attuale numero di senatori, Cnel e Province), oppure se è meglio difeso e più soddisfatto dalla nuova legge costituzionale, che sicuramente avrebbe potuto fare scelte più coraggiose, secondo alcuni, come affrontare la Revisione delle competenze legislative e delle attuali condizioni di autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria delle Regioni a Statuto Speciale.

È bene ricordare che per questo tipo di Referendum (confermativo) non serve raggiungere il quorum, a differenza del referendum abrogativo, per il quale necessita di almeno il 50% degli elettori +1 per la validità del conteggio del voto. Quindi qualunque sia il numero degli elettori che si presenteranno alle urne, si procederà allo spoglio delle schede elettorali per vedere se la maggioranza ha scelto il SI o il NO. I voti sono validamente espressi, indipendentemente dal fatto che alla consultazione abbia partecipato la maggioranza degli aventi diritto. Perché la Riforma entri in vigore, quindi, sarà necessario che il numero del SI sia superiore a quello del NO.

Nella storia repubblicana italiana, si tratta del terzo Referendum costituzionale dopo quello del 2001*, dal quale emerse una vittoria del SI con un’affluenza del 34%, e quello del 2006** dove vinse il NO con un’affluenza del 52,5%.

Il presente contributo è organizzato in “pillole”, che saranno pubblicate di norma il giovedì di ogni settimana, fino al primo giovedì del mese di dicembre 2016.

Tonino Di Noia

* Il 7 ottobre 2001, gli italiani furono chiamati a decidere se confermare o meno la modifica del Titolo V della parte seconda della Costituzione della Repubblica Italiana.

** Il secondo Referendum costituzionale si è svolto il 25 e 26 giugno 2006. La maggioranza dei votanti ha respinto il progetto di riforma costituzionale del 2005/2006: esso era stato varato nella XIV legislatura su iniziativa del Centro.

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