In memoria di Donna Lena D’Alessandro (Tursi, 15/5/1930-10/5/2020)

Cronaca Storia di Tursi
Maddalena D’Alessandro, per tutti affettuosamente e da sempre Donna Lena (foto giugno 2019)

Maddalena D’Alessandro, per tutti affettuosamente Donna Lena, è morta questa mattina (10 maggio, festa della Mamma) prima delle ore otto, nella sua casa, in via Pietro Giannone. Aveva appena finito di sistemare il letto dell’ultima dormita. A nulla è valso il pur immediato intervento degli operatori del servizio del 118, i quali hanno tentato a lungo di rianimarla. Un infarto fulminante se l’è portata via in un attimo. Donna Lena avrebbe compiuto 90 anni tra pochi giorni, il 15 maggio.

Dunque, un mio risveglio triste, seguito da parecchie telefonate e dal silenzio con tanti pensieri, quasi a confondere la memoria. Persona bella e garbata, intelligente e ironica, forte e vitalissima fino all’ultimo, oltre che di grande fascino e simpatia, Donna Lena mi ha onorato della sua profonda amicizia, donandomi affetto, bontà e tantissimi ricordi. Conosciuta praticamente da tutta la comunità tursitana, è stata da sempre un sicuro punto di riferimento prima come orafa e poi del centro storico, per il quale si è spesa con impegno e generosità, credendo nella possibilità di un recupero abitativo, e questo spiega la sua dedizione per la chiesa san Filippo Neri, quella della sua giovinezza, e per la statua di Padre Pio, voluta collocare praticamente nella Piazza del Plebiscito, la stessa che l’ha vista crescere.

Lei ha sempre vissuto qui anche con i suoi familiari e perciò fu felicissima quando spostarono la scuola dell’Infanzia nell’ex municipio, proprio di fronte alla sua casa. Per anni e anni, tutte le mattine, a prescindere dalle condizioni atmosferiche, ci ha offerto il suo ottimo caffè. Ma ogni occasione era buona per un incontro, dal semplice saluto alle lunghe conversazioni, magari assieme a Teresa e Giannina, le amiche di una vita, o per commentare le notizie di Antonello De Santis, il suo amatissimo nipote ingegnere. Nel suo dire, le parole riacquistavano il loro vero senso e il pieno significato, senza infingimenti o retro-pensiero. A fine anno, solitamente il 30 giugno, arrivava puntuale l’invito a pranzo, di (in)immaginabile varietà e sapori, consuetudine che ha voluto conservassimo, con la collega insegnante Anna Maria Ottomano, anche quando la scuola è stata chiusa. Cuoca raffinata e di livello, sapeva coniugare la cucina tradizionale con le novità della modernità.

Non c’è persona che non possa sottolineare il suo saper fare proprio tutto, con amicizia e ospitalità. La sua acuta narrazione, al femminile, della storia tursitana del XX secolo era puntuale e ricca di aneddoti, tipica di chi ha vissuto intensamente e maturato una saggezza che la faceva sempre più elevare nella considerazione, nel rispetto e nella stima generale. Poco tempo addietro, nel 2015, avevo raccontato gli anni e la vita di suo padre, grande orefice, la tradizione del quale continuò con lei, fino alla pensione, nel Duemila. Lo si rilegga qui (https://www.tursitani.it/la-tradizione-orafa-di-vincenzo-dalessandro-padre-di-donna-lena/), ritenendolo ancora opportuno, perché restituisce l’essenza del clima di un’epoca ormai passata, e anche come atto d’amore verso la sua famiglia, alla quale lei ha dedicato tutta se stessa.

A pochi sarà concesso di renderle omaggio, ma al funerale di lunedì pomeriggio (alle ore 16,30 nella chiesa S. Filippo Neri) tutta Tursi sarà idealmente presente, con un abbraccio corale. Donna Lena è stata una donna semplicemente meravigliosa, che mancherà tanto, non solo a me, ne sono convinto. Tra le tante sue virtù, ne sottolineo una in particolare: aveva il dono raro di far sentire subito a suo agio e in famiglia anche un estraneo. Si, continuerò a volerle bene, lo dico apertamente, perchè, come lei sosteneva “chi ti vuole bene te lo dice, sempre”.

Salvatore Verde

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