“Natèhe a Tursi – Presepe Vivente”, XIX edizione, 26-27-28 dicembre, ore 16,30-21,00. Voce narrante Sebastiano Somma. Ingresso libero e gratuito, navetta di accesso compresa

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TURSI – Tradizionale appuntamento con il suggestivo presepe vivente nella Rabatana di Tursi, nel pomeriggio-sera dei giorni 26-27-28 dicembre. “Natàhe a Tursi – Presepe Vivente”, e siamo alla XIX edizione, è la maggiore manifestazione destagionalizzata della Città di Tursi, che deve la sua certa notorietà anche storica all’antica Diocesi (X sec.), alle rinomate arance (IX sec.) e al grande poeta Albino Pierro (Tursi 1916 – Roma 1995), oltre che allo straordinario borgo caratterizzato dall’insediamento arabo-saraceno (850-930 d.C., circa). Animeranno la rappresentazione della Natività nel cuore dell’incantevole Rabatana un centinaio di figuranti, tra i quali bambini, donne e anziani  e volti noti della comunità, tutti volontari, assieme alla voce narrante del talentuoso attore italiano Sebastiano Somma, prestatosi in segno di lodevole amicizia e considerazione dell’evento spettacolare-religioso e culturale.

L’ambientazione fu scelta nel 2019, prima era coinvolta anche la parte bassa dell’abitato, sviluppando conferme di scene e rinnovamento di scenografie e coreografie, di costumi, e collocazione nei vicoli rabatanesi, ma soprattutto di personaggi e riproposizione di arti e mestieri millenari (quest’anno si tenteranno anche effetti di luce). L’evento è da sempre organizzato dal consolidato gruppo dei soci dalla Pro Loco, presieduta dall’infaticabile Franco Ottomano, nella circostanza allargato al coinvolgimento della Pro Loco di Nova Siri, del presidente Carmine Stigliano, e di altri amici di Policoro, oltre che dei potentini di Chiaromonte, Francavilla in Sinni ed Episcopia. Fattiva la collaborazione  della Parrocchia cattedrale Maria SS. dell’Annunziata, del Comune di Tursi e della Provincia di Matera, assieme alla Regione Basilicata e al Parco Letterario “A. Pierro”.

Quello di Tursi, è tra i presepi qualitativamente maggiori della regione e non solo, apprezzato dagli appassionati e dai turisti, molti sono di fuori regione, per la complessa e collocata figurazione e la cura dei dettagli e per la possibilità di degustare prodotti enogastronomici locali. La stampa specialistica ha lodato anche ha tipicità dell’esperienza itinerante, il camminamento in saliscendi, tra viuzze e grotte, in grado di evocare a “cielo aperto” il senso profondo della religiosità popolare per la più bella festa della cristianità. Tra storia, memoria e contemporaneità, il modello di riferimento è ispirato allo straordinario presepe in pietra (1547-1550) di Altobello Persio, ben collocato nella cripta della Collegiata di Santa Maria Maggiore, depositaria  di gioielli d’arte e cultura. Il tutto in uno scenario naturale e ambientale ideale, emotivamente coerente con la spiritualità della Natività, tanto da poter giustificare la sintesi evocativa della “Rabatana come una Betlemme lucana”.

L’attuale edizione, di fatto alla chiusura dello storico anno di Matera Capitale europea della cultura per il 2019, capita in un contesto temporale particolare, per la recente pubblicazione “Natèhe a Tursi” (Natale a Tursi, Albino Pierro tra poesia e gusto nel suo Villaggio, curata dallo stesso Ottomano e da Battista D’Alessandro, con i disegni dell’artista Vincenzo D’Acunzo), che contiene  alcune ritrovate e sparse liriche natalizie del Vate Tursitano, che fu candidato al Nobel. E poi perché è ufficialmente in atto la procedura per il riconoscimento delle Rabatane lucane, di Pietrapertosa (PZ), Tricarico e Tursi, quale Patrimonio dell’Umanità, iter che ha il convinto sostegno del grande architetto Pietro Laureano, consulente dell’Unesco e responsabile del dossier di candidatura delle tre Rabatane. Infine una novità, il presepe vivente avrà un epilogo posticipato a lunedì 6 gennaio, quando i figuranti Re Magi entreranno nella Cattedrale diocesana dell’Annunziata, durante la ritualità serale dell’Epifania, con la messa concelebrata dal vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, mons.Vincenzo Carmine Orofino, e dal nuovo parroco, don Mimmo Buglione.

Nella Rabatana, per tre giorni consecutivi, da giovedì 26 a sabato 28, ingresso libero e gratuito per tutti, tramite il servizio di navetta comunale, partendo dalle ore 16,30 alle 21, dalla piazzetta Fratelli Conte di viale Sant’Anna, potendo parcheggiare tranquillamente nella strada alberata  e nei dintorni. Al termine dell’animazione, è consigliata la discesa a piedi, per apprezzare tutto il sorprendente centro storico di uno dei paesi più importanti e caratteristici di tutta la Basilicata.

Salvatore Verde

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