Riflessioni sull’inferno, il purgatorio e il paradiso in terra

Scritti corsari

 

Francesco D'Errico
Francesco D’Errico

La dottrina cristiana, particolarmente il cattolicesimo, e la Bibbia insegnano che quando una persona muore il suo corpo, l’organismo materiale, viene seppellito, per risorgere alla fine dei tempi, e la sua anima, la parte spirituale invisibile, donata da Dio, raggiunge l’aldilà, un mondo di pace e di luce, ove affronta il giudizio per dare conto del suo operato terreno. Se ha commesso gravi peccati subisce il castigo dell’inferno, luogo di pene, dolori, sofferenze e di disperazione eterna . Se i peccati sono di lieve entità va nel purgatorio, luogo temporaneo per la purificazione. L’anima, dopo essersi disfatta dei peccati con l’espiazione della pena, la concessione del perdono e della salvezza, accede nel paradiso per godere l’eterna pace, l’amore e la luce splendente di Dio.

Ho riflettuto sulle condizioni della vita materiale e ritengo che, in certo senso, l’inferno e il purgatorio siano sulla terra che ci ospita temporaneamente. Qui gli esseri umani sono realmente sono tormentati da problemi vitali, tra cui la quotidiana dura lotta per la sopravvivenza, per la difesa della libertà e dei diritti inalienabili donati da Dio. Poi ci sono le preoccupazioni e le difficoltà per sbarcare il lunario familiare, per crescere, educare e sistemare i figli. Inoltre, rendono difficile l’esistenza delle persone le impreviste avversità della vita, i lutti familiari e la mancata realizzazione dei progetti, l’ingiustizia, la crisi economica e sociale, la mancanza di lavoro, l’insufficiente guadagno, il timore della povertà e della fame. Si aggiunga lo stress causato dal lavoro, dai sacrifici, dalle malattie, che provocano dolori, sofferenze, logoramento fisico e sfinimento psicologico. Tutti questi fattori incidono fortemente sullo stato di salute nell’anziana età.

Anche se volgiamo lo sguardo al passato, da sempre, constatiamo che l’inferno ed il purgatorio si sono manifestati particolarmente durante le guerre con aspri combattimenti, bombardamenti aerei, cannoneggiamenti navali, lancio di missili o di altri pericolosi mezzi, micidialmente distruttivi, tra cui le due bombe atomiche sganciate sulle città giapponesi di Hiroshima a Nagasaki, il terrorismo locale ed internazionale che provocano vittime e danni immensi. Né vanno dimenticati i lager, campi di sterminio e quelli di concentramento, tra cui quello della città polacca Oswiecim (Auschwitz), attuati dai tedeschi nella seconda guerra mondiale, i Gulag sovietici, il massacro umano nelle foibe carsiche, i campi della morte cambogiani ed altre strutture di dure sofferenze e di morte, organizzate in altre parti della terra da regimi dittatoriali.

Né vanno sottaciuti gli eventi naturali calamitosi, come i devastanti terremoti, le piogge torrenziali, le alluvioni, i venti impetuosi, le frane di terreni e le valanghe di neve, che sconvolgono la natura e causano morti e gravissimo disagio alla popolazione interessata. Altre costanti fornite ovunque dalle relazioni sociali e dai fatti di cronaca sono lo sfruttamento della povera gente, che costituisce violenza morale e disprezzo della dignità umana, le varie forme di criminalità che, per assicurarsi il controllo ed il profitto delle attività delittuose, commettono omicidi, rapine ed altri gravi reati che allarmano l’opinione pubblica e alimentano l’odio e la vendetta, mentre domina l’attualità il triste fenomeno migratorio e l’esodo dei profughi.

Da alcuni anni, una folla crescente di emigranti abbandona la propria terra natia, straziata da assurdi conflitti, dalla povertà, dalla fame e da altre difficoltà della vita, e si avventura per mare e per terra alla ricerca dell’agognato benessere in occidente. Molti di loro, tra cui numerosi minorenni, non riescono a realizzare i loro sogni e le loro speranze , perché, per fatale destino, perdono la vita tragicamente già nel viaggio.
Dopo una tale carrellata di fenomeni comunque infernali, devo ammettere con coscienza che i disastri sulla terra si formano essenzialmente per colpa dell’uomo, delle persone che vivono in uno strato d’ipocrisia, di falsità, d’avidità, d’ egoismo. Tali disvalori sono i maggiori fattori inquinanti della società e dell’umanità, assieme alla mancanza di collaborazione tra le varie religioni e all’errata interpretazione dei veri principi divini nel rispecchiare la volontà di Dio (per noi cattolici quelli divulgati da Gesù Cristo durante la sua vita terrena).

Principi universali che costituiscono la base della convivenza pacifica, civile e fraterna dell’umanità. Buona parte dei popoli appare ed è priva di buon senso, di onestà, di misericordia, di cuore generoso e di accoglienza del prossimo bisognoso d’aiuto e di conforto. Per arricchirsi e dominare l’altro simile, gli uomini agiscono illegalmente, con violenza e cattiveria d’animo. Un siffatto modo di vivere ha infranto i grandi valori ed ha peggiorato la società, pur nel cammino del progresso scientifico, tecnologico e culturale, realizzato con sacrificio ed impegno.

Fortuna vuole che nel mondo esistono anche molte persone sagge, che riflettono sul malessere sociale che sta peggiorando l’esistenza umana, con altre persone che si ravvedono, si pentono e iniziano una nuova vita più giusta, più umana e fruttuosa di bene, e questo ci fa sperare un mondo migliore. Molti esseri umani, filantropi ed altruisti, svolgono volontariamente e con grande rischio missioni pacifiche ed umanitarie in ogni parte del mondo, dove si avverte l’inferno, per assistere, aiutare e curare con amore i sofferenti. Parecchi di loro hanno perso la vita o sono stati sottoposti a duri maltrattamenti da parte di individui incivili e disumani, che alimentano il male per trarne profitto.

Oltre all’inferno e al purgatorio, sulla tormentata terra c’è tuttavia la possibilità di realizzare il paradiso, che è subordinato, però, al buon modello di vita dell’uomo. Egli deve pulire la coscienza con il ravvedimento e il pentimento delle colpe commesse, scacciare dal cuore l’odio, la vendetta, la violenza e altre cattiverie e integrarli con l’amore, la pace, la giustizia e la misericordia, che rafforzano i legami umani. Indirizzare il nuovo cammino verso Dio, amarlo sinceramente, osservarne scrupolosamente i comandamenti e contribuire con il proprio ruolo alla produzione del bene comune, per garantire a tutti una vita dignitosa. Inoltre, si devono abbattere le frontiere che dividono, costruire i ponti che uniscono ed instaurare un fraterno ed armonioso rapporto, senza distinzione di colore, razza e credo religioso.

Siamo tutti cittadini del mondo, con pari dignità, diritti, doveri, libertà e rispetto. L’umanità deve risolvere i delicati e pericolosi problemi, dialogando con la ragione. Inoltre tutti gli esseri umani ,accomunati dallo stesso destino, devono costituire una grande famiglia, unita nel bene e nel male, nella fede del proprio Dio, nel reciproco affetto, stima, rispetto e assistenza, alleviando le sofferenze ed i dolori che rendono difficile l’esistenza.

Non mancano eventualità di nuove forme belliche, di tradizionali venti di guerra o di altre azioni pericolose, in tutti i casi è la diplomazia che deve intervenire subito per evitare l’escalation dei conflitti armati e tentare di risolvere bonariamente e con giustizia le varie questioni nazionali ed internazionali. Per tutelare la sicurezza e la pace ed evitare altre tragedie umane, dovrebbero essere eliminati gli armamenti nucleari e di qualsiasi genere, che comportano spese stratosferiche che potrebbero essere utilizzate per le varie esigenze umanitarie in ogni parte della terra.
Per ripristinare il regolare alternarsi delle quattro stagioni e per scongiurare ulteriori disastri ambientali occorre salvaguardare ed amare la natura che ci nutre con i suoi frutti e con l’energia genuina. In caso di continuità del degrado ambientale, la vita sulla terra perderebbe ogni bellezza e possibilità di sopravvivenza.

Se riusciremo a convivere con armonia, fratellanza, generosità, solidarietà nella buona e nella cattiva sorte, se rispetteremo le norme civili, morali e religiose e se ci ameremo con sincerità e ci aiuteremo in caso di bisogno, potremo alimentare un clima paradisiaco, capiremo e sopporteremo dignitosamente il dolore, la sofferenza, la morte ed altre difficoltà, perché fanno parte della natura umana. Teniamo presente che dal dolore e dalla sofferenza nasce il bene, la comunanza con altri, la forza e la speranza di continuare a vivere.

Auspico che i cambiamenti globali, le varie conquiste della scienza ed altri benefici, che esaltano il valore e l’ingegno umano, siano gestiti in modo corretto, pacifico, trasparente ed equo per realizzare il benessere e la felicità di tutti. In conclusione, esorto tutte le persone sparse nel mondo terreno a saper vivere e percorrere la giusta strada della verità, della concordia e della salvezza, che conduce al vero paradiso, dove albergano l’amore, la luce e la giustizia di Dio.
D’Errico Francesco

Lascia un commento