4 – Cappella di Santa Maria Maddalena / della Maddalena, nella Collegiata della Rabatana di Tursi (atti del periodo 1596-1748)

Diocesi - Chiesa Storia di Tursi
Chiesa Collegiata S. Maria Maggiore

La Cappella di Santa Maria Maddalena / della Maddalena (28 ottobre 1596, X indiz.), di giuspatronato  di Andriano Pisanelli di Ferrandina, era collocata dentro la chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore di Tursi. Il cappellano Pietro Antonio Panevino, clerico(notaio Colello Bonello, Tursi,   1596-1599), pochi anni dopo (18 febbraio 1601) rinuncia, per poter contrarre legittimo matrimonio (notaio Cesare Basciano, Tursi, 1600-1601). Nel 1686, Paolo Tarallo è procuratore della Cappella (notaio Leonardo Antonio de Mellis, Tursi, 29 giugno 1686). Tempo dopo, nell’anno 1730, Francesco Panevino ricopre la carica di “consultor” presso la Ducal Corte di Tursi, mentre la Cappella, che ha dei beni  confinanti a ponente del magnifico Pietro Antonio Catanzaro, di Tursi, vende al dottor Francesco Panevino “una massaria” sita in contrada “del Marullo” (notaio Filippo Nocerito, Tursi, 6 novembre 1730).

Da uno studio meraviglioso e tuttora inedito della grande archivista pugliese Rosanna D’Angella, dal titolo Ricerca genealogica della famiglia Panevino per John Giorno, 1550-1936, ricaviamo ancora altre notizie certe. Infatti, qualcosa di importante avviene nel 1736 e ci si domanda: la Cappella di Santa Maria Maddalena è la stessaCappella della Maddalena de iure Patronatus dell’insigne Chiesa Collegiata di Tursi? Sta di fatto che in tale anno tra gli amministratori dellaCappella della Maddalena de iure Patronatus” dell’insigne Chiesa Collegiata di Tursi,ci sono componenti del Capitolo della stessa chiesa:  “Don Marcantonio Siderio, Preposito, don Filippo de Martino, Don Onofrio Panevimo, Don Michele Panevino, don Attanasio del Turco, don Francescantonio Ottato, Don Domenico D’Anza e Don Camillo Panevino, sacerdoti” (notaio Gaetano Nocerito, Tursi, 18 novembre 1736).

Una conferma del cambiamento della natura giuridica della cappella, la si desume  da un atto del 1738, dove è scritto: Cappella della Maddalena, di giuspatronato ecclesiastico, cappellano il rev. don Onofrio Panevino (notaio F. Nocerito, Tursi, 30 marzo 1738), questi fino al 1750 tra i capitolari dell’insigne chiesa Collegiata della Rabatana (notaio Leonardo Pasca, Tursi). Un altro terreno irrigabile della Cappella confina con altri beni dei Panevino (notaio G. Nocerito, Tursi, 15 maggio 1740). Un altro bene della Cappella della Maddalena confina con il fiume Agri e con un terreno in contrada “del Monte” del rev. don Biagio Panevino (notaio G. Nocerito, Tursi, 23 gennaio 1748).

Salvatore Verde©

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